La cremazione dei defunti, per la Chiesa non è vietata, ma deve avvenire a precise condizioni. Un’apertura quella del Vaticano che però ‘vieta’ la dispersione delle ceneri o la conservazione in casa. In Calabria l’unico impianto per la cremazione dei defunti è a Carpanzano
COSENZA – Il ricorso alla cremazione dei defunti, in realtà, è uno dei più antichi metodi di sepoltura, praticato da numerosi popoli in varie parti del mondo fin dagli albori della civiltà e anche quelle mediterranee (greci, etruschi e romani) consideravano la cremazione un rito nobilissimo riservato ai cittadini di rango più elevato. Oggi dopo l’inumazione, è il metodo di sepoltura più praticato al mondo. L’Italia è un pò indietro rispetto a questa pratica ma dal 1963, ognuno può scegliere la cremazione liberamente, con razionalità e nel pieno rispetto dei sentimenti e dei principi religiosi. La cremazione dunque, è una libera scelta, un atto di rispetto per la vita che continua e per l’ambiente e non cancella il ricordo dei cari defunti.
Solo recentemente però il Vaticano ha aperto sulla cremazione ma con precise condizioni che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha messo nero su bianco: le ceneri non possono essere disperse al vento, in mare o nell’ambiente e non possono essere conservate, in un’urna, in casa ma vanno conservate esclusivamente nei cimiteri. Il Vaticano ha pubblicato l’istruzione «Ad resurgendum cum Christo» e per la prima volta ha indicato le linee-guida sulla sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione. Scelta che da qualche anno è diventata molto diffusa e che riguarda un quinto degli italiani.
«La Chiesa – si legge – raccomanda insistentemente che i corpi dei defunti vengano seppelliti nei cimiteri o in altro luogo sacro». E dunque, «l’inumazione è la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale. La cremazione – prosegue il testo presentato qualche giorno fa in Vaticano – non è di per sé contraria alla religione cristiana e non siano più negati i sacramenti e le esequie a coloro che abbiano chiesto di farsi cremare, a condizione che tale scelta non sia voluta come negazione dei dogmi cristiani, o con animo settario, o per odio contro la religione cattolica e la chiesa». La pratica, dunque, «non è vietata, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana».
Diverso è il discorso delle ceneri dei defunti per la Chiesa «che devono essere conservate in un luogo sacro, cioè nel cimitero, o se è il caso in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica. La conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita. Soltanto in caso di circostanze gravi ed eccezionali» si può «concedere il permesso». Tuttavia «le ceneri non possono essere divise tra i vari nuclei familiari».
La cremazione… perchè?
– Rispetta principi pratici ed etici;
– è frutto di una scelta personale;
– è versatile quanto a cerimonia e collocazione delle ceneri;
– non inquina;
– fa guadagnare spazio;
– riduce i costi per il singolo e per la collettività.
In Calabria, l’unico impianto è a Carpanzano
Nella nostra regione, l’unico impianto di cremazione delle salme e dei resti mortali, è a Carpanzano, centro a 20 minuti da Cosenza gestito dalla società “L’Araba Fenice“. L’impianto si sviluppa su un’area di 700 mq coperti, ed offre servizi di cremazione nel rispetto della salma, verso la famiglia, i parenti e gli amici del defunto. La struttura è composta non solo dai cosiddetti ‘forni’ ma da un’ampia sala per il commiato, sale d’attesa, un’area dedicata al ristoro e al ritrovo per stringersi tra familiari e amici nonchè aree verdi dove raccogliersi in un momento di passaggio come quello della separazione dal proprio caro estinto.
In merito all’impianto di Carpanzano, il Presidente dell’associazione di Promozione Sociale “So.Crem. Bruzia“, l’architetto Francesco Balsano, ha spiegato ai microfoni di Rlb Radioattiva come funziona e quali sono le prospettive e i vantaggi del rito della cremazione
ASCOLTA L’INTERVISTA
[audio_mp3 url=”http://www.quicosenza.it/news/wp-content/uploads/2016/10/Balsano-cremazione.mp3″]
La cremazione è una scelta razionale, ecologica, che rispetta la vita, non sottrae spazio e risorse, non inquina la terra, l’aria e l’acqua e, oggi come oggi, è una scelta in espansione in Italia che però confrontando i dati con gli altri Paesi d’Europa resta il fanalino di coda. Secondo un sondaggio realizzato dal Codacons infatti, in Italia la percentuale di defunti cremati è pari al 21% del totale, contro il 70% del Regno Unito. In tutta Italia, nel 2015 si sono registrate 137.165 cremazioni, in crescita del 16% rispetto all’anno precedente.