Area Urbana
Rende abbraccia Principe, in piazza degli Eroi il ritorno alla guida della sua città: «voi mi volete bene»
 
																								
												
												
											RENDE (CS) – Dopo giorni intensi di campagna elettorale, incontri nei quartieri, comizi nelle piazze e un costante dialogo con la cittadinanza, Sandro Principe è stato eletto alla guida della città di Rende. Una vittoria netta, umana e collettiva, che ha riportato sotto i riflettori una comunità un tempo ferita e disillusa, ora finalmente riunita, emozionata, ritrovatasi nel cuore del centro storico di Rende per encomiare il suo nuovo mandato.
Ieri sera, Piazza degli Eroi si è trsformata nel cuore pulsante di questa rinascita politica e sociale. A distanza di pochi giorni dal comizio finale, Principe è ritornato in quella stessa piazza, davanti ad una folla entusiasta e il neo-eletto sindaco ha tenuto il suo primo intervento ufficiale, affiancato da personalità politiche di rilievo come Franz Caruso, sindaco di Cosenza, l’ex presidente della Regione Mario Oliverio, Pierluigi Incarnato e numerosi rappresentanti istituzionali.
 
Quella di Sandro Principe non è solo una vittoria personale, ma la vittoria dei rendesi. Lui è sceso in campo per la sua città, per ricostruire fiducia e dignità, e sotto la sua guida Rende potrà ritrovare la propria unità. Intende essere il sindaco di tutti, con particolare attenzione alle fasce più deboli. Ha ringraziato i nuovi eletti e, con un gesto affettuoso, ha mandato un bacio ai suoi ragazzi della segreteria, come un padre orgoglioso dei suoi figli. Tutti protagonisti di questa nuova era: Rende torna in scena, e lo spettacolo è appena iniziato.
 
“Rende mi vuole bene”
La voce, a tratti rotta dall’emozione, il volto segnato dall’intensità del momento, le mani che si aprono come in un abbraccio ideale verso i suoi cittadini e i figli cosi li ha chiamati i membri del suo staff. Così Sandro Principe si è rivolto ieri sera ai suoi concittadini in una Piazza degli Eroi gremita e partecipe, dove le parole non erano solo dichiarazioni, ma respiri condivisi, memorie restituite e promesse raccolte.
«Il mio cuore si è sciolto in queste serate», ha detto. E non è stato solo un modo di dire. Lo sguardo si è posato su quei volti familiari, incontrati una ad una nelle contrade, tra strette di mano, racconti personali e sguardi carichi di aspettative. Non ha nascosto la sua fragilità. Ha parlato di sé, della fatica attraversata in una vita pubblica spesso in salita, di una sofferenza personale che ha scelto di non tacere: «Ho scritto un libro per raccontare le mie ferite, e chi lo ha letto sa quanto sono state profonde». Una pausa, il respiro si ferma. Poi lo dice, senza retorica: «voi mi volete bene!».
 
Non c’era solo un sindaco sul palco, ma un uomo che si è sentito restituito alla sua comunità, accolto da un affetto che va oltre la politica: «non siete riusciti a guarirmi da quest’ultimo colpo al cuore – ha detto – ma avete saputo abbracciarmi». E in quell’abbraccio simbolico, silenzioso e potente, ha ritrovato la forza di continuare a servire la città. E ancora Principe ha ringraziato tutti, senza distinzione: i candidati, la squadra, gli avversari «perché – ha sottolineato – la politica vera è quella che riconosce il valore del lavoro collettivo». In quel momento, Rende non era solo una città, ma una comunità riunita attorno a una figura che non ha mai smesso di credere nel potere della fiducia.
La campagna elettorale, condotta in modo capillare e appassionato, ha riportato l’aura socialista e riformista al centro della scena politica locale. Ogni giorno, fino a tre incontri itineranti tra contrade, attività commerciali e piazze: una strategia vincente, basata sull’ascolto diretto, sulla presenza costante e su una comunicazione chiara e coinvolgente. Una scelta autentica che ha premiato Principe e la sua coalizione con oltre 12.000 voti. Rende ritrova così il suo leader in un momento cruciale per la città, dopo anni segnati dal commissariamento per infiltrazioni mafiose. L’obiettivo ora, è sanare le ferite del passato e costruire una nuova fase, fatta di coesione, legalità e crescita.
 
                         
								





 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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