REGGIO CALABRIA – Maxi blitz all’alba dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria che hanno arrestato 108 persone – 85 in carcere – in esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda reggina. Gli indagati sono accusati a vario titolo d’associazione mafiosa, concorso esterno e traffico internazionale di droga con l’aggravante di transnazionalità e di ingente quantità .
Tra le accuse ancora traffico di armi, anche da guerra, riciclaggio, favoreggiamento, trasferimento fraudolento e procurata inosservanza di pena. L’operazione è stata ribattezzata ‘Eureka’, ed ha colpito in particolare le cosche Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo, nella Locride.
L’operazione è scattata non solo in provincia di Reggio ma ha visto impegnati i carabinieri pure nelle zone di Catanzaro, Vibo Valentia, Pescara, Milano, Salerno, Catania, Savona, Bologna, Vicenza, L’Aquila, Ancona, Roma e Cagliari.
L’attività in Calabria è collegata ad altre due inchieste coordinate dalle Dda di Milano e Genova. Secondo quanto si è appreso a Reggio, nell’operazione lombarda è stata emessa una misura cautelare per 38 persone e per altre 15 in quella ligure. Tutte le inchieste sono coordinate dalla Direzione nazionale antimafia diretta dal procuratore Giovanni Melillo.
In Liguria l’inchiesta Sunset
I carabinieri del Ros e gli uomini della Dia in collaborazione con i carabinieri dell’Arma territoriale e della polizia tedesca e dominicana hanno eseguito stamani, nell’ambito di un’operazione ribattezzata Sunset, misure cautelari emesse dal gip di Genova nei confronti di 15 persone indagate per detezione e traffico di stupefacenti. Tra questi due di origine croata e serba, il primo referente dell’organizzazione in Colombia e intermediario in Italia con i fornitori sudamericani e il secondo latitante. Quattro soggetti sono accusati di aver fatto parte di una associazione per delinquere diretta da Pietro Fotia, residente nel savonese e detenuto dopo una condanna in primo grado per una turbativa d’asta aggravata dal metodo mafioso e Rocco Morabito, considerato boss di una delle più potenti ‘ndrine della Locride, detenuto dopo una lunga latitanza.
L’associazione a delinquere, secondo l’Antimafia, era operativa anche in Liguria e finalizzata all’ importazione dal Sud America e dalla Spagna di grandi quantitativi di cocaina ed eroina. Per gli investigatori, gli indagati erano anche in grado di impiegare esperti in chimica residenti all’estero per il taglio della droga. Il traffico di droga veniva programmato e organizzato grazie a telefonini abilitati a comunicazioni criptate e dotati di una piattaforma di cifratura per i messaggi.
Nelle comunicazioni gli indagati hanno usato nicknames e le hanno corredate con fotografie che spesso riproducevano droga. L’arresto in Spagna nel 2020 di un corriere dell’organizzazione, cui sono stati sequestrati 32 kg di cocaina ha costituito un riscontro all’analisi delle chat. Nel corso del 2020 e fino al marzo 2021 l’organizzazione ha effettuato molte importazioni di cocaina tanto che agli indagati sono stati contestati molti episodi di acquisto, detenzione, vendita di quantitativi di cocaina, eroina e hashish per oltre 287 kg di cocaina, 100 kg di eroina e 50 di hashish. La Dda di Genova procede anche per il reato di trasferimento fraudolento di valori, aggravato dal metodo mafioso riguardante una società di costruzioni e una operante nel settore ortofrutticolo, entrambe con sede nel savonese. La titolarità delle quote delle due società è risultata essere stata attribuita a due prestanome per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali ed per agevolare i delitti in materia di riciclaggio di danaro.
Le ramificazioni all’estero
Sequestri di società e beni e arresti sono stati eseguiti anche in Germania e Belgio nell’ambito delle indagini che hanno portato all’operazione “Eureka” e l’indagine si è sviluppata nell’ambito di due squadre investigative comuni: una intercorsa tra la Dda di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, e le Procure tedesche di Monaco I, Coblenza, Saarbrücken e Düsseldorf; l’altra tra la Dda reggina, l’Ufficio del giudice istruttore del Tribunale di Limburg ed il Procuratore federale di Bruxelles.
Entrambe le squadre investigative sono state coordinate da Eurojust che ha assicurato il massimo supporto operativo, attraverso il componente italiano Filippo Spiezia. In contemporanea al blitz dei carabinieri in Calabria, che ha riguardato numerosi Paesi europei e l’Australia, e alle operazioni delle Dda di Milano e Genova, le autorità giudiziarie belghe e tedesche stanno eseguendo rispettivamente 15 e 24 provvedimenti restrittivi, emessi dalle locali autorità giudiziarie, a carico di ulteriori indagati per reati in materia di narcotraffico e riciclaggio. Il gip di Reggio Calabria, su richiesta della Dda, ha disposto il sequestro preventivo di beni per circa 25 milioni di euro. Il provvedimento è stato eseguito in Italia, Portogallo, Germania e Francia ed ha riguardato società commerciali e beni mobili e immobili.