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Cosenza si spopola, Rende no. Nell’ultimo biennio +1.322 residenti e 100 nuove imprese

Area Urbana

Cosenza si spopola, Rende no. Nell’ultimo biennio +1.322 residenti e 100 nuove imprese

Una continuità di crescita che non si registra in nessuna delle città calabresi. I dati contenuti nel nuovo Bilancio sociale 2022

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RENDE (CS) – Un dato in netta controtendenza rispetto a quasi tutte le città (piccole e grandi) della Calabria e alla dirimpettaia città di Cosenza (-1.553 abitanti tra il 2019 e il 2020 su dati Istat). Le altre si spopolano mentre a Rende, nel biennio 2020-2021, si registra un incremento demografico di oltre mille unità, senza considerare il mondo delle imprese che hanno aperto su tutto il territorio 100 nuove aziende. Dati contenuti nel nuovo bilancio sociale 2022 del Comune e in parte anticipati dal sindaco Marcello Manna intervento oggi in consiglio comunale dove ha ribadito che “Rende continua a crescere in maniera esponenziale e in controtendenza rispetto ai dati della nostra provincia e della nostra regione”.

Tra il 2019 e il 2020, dati contenuti nell’ultimo censimento sulla popolazione dell’Istat pubblicato a marzo, la popolazione calabrese diminuisce in tutte le province, soprattutto a Crotone (-4.522, -2,7%), a Cosenza che registra anche il maggiore decremento in termini assoluti (-2,1%,-14.384 unità), e Vibo Valentia (-2.522, -1,6%). In Calabria si contano 1.860.601 residenti. Al netto degli aggiustamenti statistici derivanti dalla nuova metodologia di calcolo, i dati censuari registrano, rispetto all’edizione 2019, una diminuzione di 33.509 unità nella regione. Tra il 2019 e il 2020 solo 48 dei 404 comuni calabresi non hanno subito perdite di popolazione e tra questi si conta solamente un capoluogo di provincia, Vibo Valentia, che fa registrare anche il secondo maggior incremento comunale in regione, ma con appena 302 unità. Sono invece 356 i comuni dove la popolazione diminuisce: in valore assoluto le perdite più consistenti si registrano a Reggio di Calabria (-1.859) e Cosenza (-1.553). In termini relativi nei comuni di Briatico in provincia di Vibo Valentia (-6,8%) e Aiello Calabro in provincia di Cosenza -5,8%.

Il primo studio del 2015. Dati  tutti con il segno più

A Rende invece i dati sono in assoluta controtendenza da diversi anni. “Nel precedente consiglio comunale e nella precedente amministrazione  – spiega Manna -, avevano presentato uno studio sul bilancio sociale nel 2015. In quello studio c’era la fotografia della realtà economica, sociale e politica di Rende dove avevamo già registrato uno sviluppo tale da far sì che Rende fosse tra le città più floride del sud d’Italia. Una fotografia scattata sette anni fa e che abbiamo ritenuto di dover ripetere. Per questo è allo studio una redazione del bilancio sociale del 2022. E ad evidenziarlo sono i dati che colpiscono e che sono motivo di orgoglio – evidenza Manna – perché in crescita e tutti con il segno più”.

Crescono aziende, popolazione e studenti

Dati in crescita a cominciare dalle aziende. “Tra il 2020 e il 2021 si è registrato un incremento di oltre 100 aziende nate nella nostra città con tanti occupati in più. Ci sono richieste da parte degli istituti scolastici di aumentare e trovare nuove spazi scolastici perchè ci sono 300 nuovi studenti che si stanno iscrivendo negli istituti. Nel biennio 2020/2021 abbiamo registrato un incremento demografico notevole con 1.322 residenti in più. Un dato che, se paragonato alla decrescita di ben 100.000 residenti nella provincia di Cosenza, ci restituisce quanto, in questi anni, di buono è stato fatto e come Rende sia sempre stata ed è ancora attrattiva. Una continuità di crescita che non si registra in nessuna città della Calabria. Questa città e attrattiva per il passato, per quello che è stato e per il presente perché c’è una continuità e una crescita che non si registra nella nostra Regione. È chiaro che questo significa accelerare il percorso amministrativo che si deve fare”.

PSC, nuova toponomastica e interventi infrastrutturali

“Tanto ancora dobbiamo fare e a breve ci troveremo a discutere del progetto definitivo del PSC con la Regione e dei PAU. Presto presenteremo alla città la nuova toponomastica con il richiamo a personalità nazionali e internazionali (lavori quasi ultimati) come segnale di una città che si muove su tanti campi, avvieremo i lavori di riqualificazione degli spazi verdi a cominciare dal Parco Robinson, delle due principale direttrici viarie, del parco inclusivo più grande d’Europa, oltre che della modernizzazione di ben otto edifici scolastici con interventi antisismici. Stiamo pesando alla realizzazione di nuove palestre, la dove ci sono gli spazi e all’efficientamento energetico già effettuato in alcune aree. Una città, la nostra che, conclude Manna – come scriveva Italo Calvino nelle Città Invisibili, deve essere dei cittadini, un unicum tra popolazione e sviluppo urbanistico”.

Cittadinanza onoraria a Empio Malara

La seduta consiliare di questa mattina ha tributato la cittadinanza onoraria all’architetto Empio Malara. La cittadinanza onoraria tributata oggi ad Empio Malara – ha spiegato ancora Manna, rappresenta un voltare indietro il nostro sguardo a chi ha contribuito alla crescita di questa città tratteggiando quello che sarebbe diventato un esempio virtuoso di pianificazione urbana capace di coniugare residenzialità e socialità in perfetta armonia con l’ambiente. Un modello – aggiunge – che ancora oggi cerchiamo di perseguire e che ha determinato la crescita continuativa di Rende. Di solito le amministrazioni non guardano al passato o ne parla in maniera critica. Questa amministrazione comunale invece è fatta da persone libere, non dipende da nulla: per questo abbiamo proposto al consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria ad Empio Malara. La merita per aver contribuito a dare volto e identità alla nostra città”.  Lo stesso Malara, nel suo discorso di ringraziamento, ha a tal proposito affermato: “il modello urbanistico propugnato dal sindaco Manna coniuga rispetto dell’ambiente a residenzialità e socialità ben si sposa con la nostra idea di città-parco che, congiunta con Cosenza, può fare dell’area urbana il centro culturale della Calabria”.

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