Calabria
Tropea: scopri la Calabria a tavola con i percorsi degustazione del ristorante de’ Minimi, dove il cibo è sacro
TROPEA (VV) – Una cena non è mai solo una cena al ristorante de’ Minimi, l’indirizzo gourmet da provare a Tropea all’interno del boutique hotel Villa Paola.
I nuovi percorsi di degustazione ideati dallo chef calabrese DOC, Emanuele Pucci, sono delle vere esperienze gastronomiche, un viaggio nel territorio e nella storia della Calabria. Dietro ogni percorso c’è un grande lavoro di ricerca su materie prime, tecniche di preparazione e sostenibilità.
I percorsi degustazione del ristorante de’ Minimi a Tropea
- Il percorso di degustazione di 4 portate San Tommaso è pensato per il cliente, che non vuole affidarsi completamente alla creatività dello chef, optando per la scelta dei piatti in autonomia; prevede 4 portate a scelta dell’ospite, tra i menu di 5 e 7 portate.
- Il percorso di degustazione di 5 portate Miseria e Nobiltà: è volontà dello Chef restituire dignità alle materie prime considerate “povere”, portando alla luce il loro vero valore.
- Il percorso di degustazione di 7 portate Di necessità, virtù: Il cibo è sacro, non va mai buttato, il ristorante de’ Minimi con il suo Chef e la sua brigata sono fortemente impegnati nella lotta agli sprechi, per ridurre l’impatto ambientale e assicurare, al tempo stesso, un percorso gastronomico ricco di sensazioni.
- Il percorso di degustazione di 9 portate La novena: Un atto di devozione e fiducia cieca nei confronti dello Chef Emanuele Pucci.
Tutti i percorsi di degustazione partono da suggestioni e ricordi dell’infanzia dello chef che mescolano festività religiose e pasti in famiglia. Quella calabrese è una cucina fortemente legata alle ricorrenze sacre: un tempo le feste comandate erano in Calabria gli unici momenti in cui ci si concedeva qualche “lusso” culinario in più come la carne. La volontà di preservare il senso di appartenenza al territorio, le radici storiche e le ricette, che rischiano di scomparire, hanno dato spunto a chef Pucci per dare libera espressione alla sua creatività in cucina.
Nel percorso Miseria e Nobiltà troviamo solo materie prime del territorio e materie prime povere:
- Lo stoccafisso che anticamente era considerato il mangiare dei poveri e proviene da Mammola (RC), località rinomata per questo prodotto;
- L’Animella: una ghiandola di bovino giovane, che spesso viene buttata come scarto;
- Gli gnocchi con farina di carrubo: una pianta che si trova anche in Calabria, nella Locride, ma non si trova quasi mai nelle tavole. Da calabrese, il giovane chef ha scoperto per la prima volta in Messico i vari usi di questo prodotto, un tempo importante per l’alimentazione sia animale sia umana, soprattutto nei periodi di miseria o di fame;
- Il maialino nero di Calabria: prodotto DOC calabrese, abbinato con i fagioli locali di Caria (chiamati in dialetto “sujaca”), accompagnato da un amaro fatto in casa di liquirizia ed erbe dell’orto.
Il 7 portate – Di necessità, virtù – è una sintesi di prodotti e tecniche tradizionali ma rivisitate per valorizzare l’orto di proprietà e preparazioni anti- spreco.
- Trota della Sila: piatto a cui lo chef è affezionato perché è un pesce che sin da piccolo trovava sempre la domenica sulla tavola, fatto dalla mamma o dalla nonna, e va a valorizzare il territorio della Sila fuori dal suo habitat naturale;
- Verza, sogliola e garum: il garum è una salsa che risale all’Antica Roma, ottenuta da una salamoia fatta da scarti di sardine non utilizzati nei piatti del menù, perché nulla vada sprecato utilizzando quasi il tutto dalle materie prime;
- Cavolfiore: prodotto a km 0 dell’orto di Villa Paola;
- Spaghettone: piatto costruito sull’idea del non sprecare e sulle materie prime dell’orto: nella ricetta troviamo fave e piselli, con le cui bucce è realizzato un estratto per cuocere lo spaghettone;
- Riso: un piatto totalmente vegetariano, mantecato con una crema alle erbe del mare, ottenendo il sapere del mare ma senza pesce;
- Agnello: il piatto simbolo del “De’ minimi”, preparato con una tecnica francese: in crepinette.
Grande attenzione anche ai formaggi calabresi
Durante il Medioevo, i monasteri hanno svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo dei prodotti caseari. Prima del loro coinvolgimento, i formaggi erano spesso di scarsa qualità e conservati in modo inadeguato, considerati addirittura dannosi e riservati alle classi più povere. Grazie alla regola monastica e alla creatività dei monaci, i formaggi hanno subito un’evoluzione notevole, trasformandosi in prodotti apprezzati e ricercati dagli intenditori di tutto il mondo. Da qui la scelta del ristorante di Villa Paola di celebrare questa antica tradizione con una selezione esclusiva di prodotti caseari calabresi.
Ulteriore testimonianza della valorizzazione del territorio, attraverso un lavoro di ricerca e di selezione delle eccellenze gastronomiche, la collaborazione con i pecorini biologici a latte crudo della Masseria de Tursi e i caprini dell’azienda agricola Sant’Anna.
La splendida cantina dei vini: eccellenza del territorio calabrese
Anche la cantina di Villa Paola è espressione dell’eccellenza del territorio calabrese, una delle regioni vitivinicole più antiche, ma ancora meno conosciute d’Italia che la struttura si impegna a promuovere, anche attraverso le cene a tema con vini in abbinamento del suo Wine Club e gli aperitivi con degustazioni vinicole “Storie a Sorsi”.
Per consultare menù e prezzi visita il sito deminimi.com
Il ristorante de’ Minimi è aperto anche al pubblico che non soggiorna presso l’Hotel.
Nuovi orari primavera 2024: La sera dalle 19.30 alle 22.00
Domenica e festivi solo a pranzo dalle 12.30 alle 14.30.
Prenotazione obbligatoria. I bambini sono i benvenuti dai 12 anni in su. Per informazioni e prenotazioni: tel./whatsapp +39 0963 62370 deminimi.com info@deminimi.com









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