Scalea: Mia Multiservizi, Usb Cosenza «sulla pelle dei lavoratori non si gioca al ribasso»

"Le ore di lavoro che un operaio cede alle aziende e sottrae ai tempi di vita, non possono essere né regalate né riconosciute al ribasso"

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SCALEA (CS) – “Giudicare i difetti degli altri deriva spesso dal bisogno di assolvere i propri”. L’Usb Confederazione Provinciale di Cosenza spiega che, nel cantiere di Scalea della Mia Multiservizi, il sindacato “ha da tempo intrapreso un percorso di lotta che ha dato l’opportunità a lavoratori e lavoratrici di riprendere in mano il proprio destino, riconoscendosi come classe in grado di rappresentarsi e difendersi con gli strumenti del sindacato. Un processo di sindacalizzazione che ha ridato protagonismo e consapevolezza agli operai”.

“Nel corso di questi ultimi anni si è ricominciato a riunirsi, discutere e mobilitarsi per difendere i propri diritti, dopo anni di silenzi e umiliazioni. Questo lavoro ci ha consentito una crescita costante, arrivando ad essere il primo sindacato per numero di iscritti all’interno del cantiere, a dimostrazione della ferma volontà di rialzare la testa da parte di tanti lavoratori. La vertenza portata avanti per il recupero dell’anzianità di servizio, parametrale e di tutte le somme spettanti è un segno tangibile del fatto che nessuno è più disposto a giocare al ribasso”.

“Il 4 novembre 2022 – spiegano dal sindacato Usb – si procedeva con un primo sciopero, arrivato dopo innumerevoli chiusure al dialogo e alla mediazione da parte della società Mia Multiservizi e dal Comune di Scalea che si rimpallavano le responsabilità senza voler mai intraprendere una strada che avrebbe portato ad una positiva soluzione. Il muro alzato da entrambe le parti ci ha fatto riflettere e discutere sulle iniziative da intraprendere, e nel mese di Gennaio 2023 decidemmo di mettere nero su bianco le nostre rivendicazioni affidandoci agli organi istituzionali predisposti al controllo e alla tutela dei lavoratori (ITL)”.

Rimaniamo stupiti da chi oggi afferma che rivolgersi ad un istituto di garanzia che si occupa della tutela dei rapporti lavorativi e della garanzia della salute e della sicurezza sul posto di lavoro, sia da incoscienti. Un discorso che cozza parecchio con la necessità di denunciare e rompere i muri del silenzio in particolare in una regione complicata come la Calabria. Rimaniamo altrettanto stupiti da chi si preoccupa delle lungaggini, soprattutto se andiamo a valutare l’evolversi e la cronologia che ha portato alla sottoscrizione dell’accordo con le altre sigle. Infatti dopo aver intrapreso l’azione di denuncia, il 20 ottobre 2023, con il provvedimento del 27 settembre 2023, ai sensi dell’art 14 del D.lgs. n.124/2004 l’ITL dispone che l’azienda Mia Multiservizi attribuisca ai lavoratori che hanno intrapreso l’azione l’inquadramento dei livelli, l’anzianità maturata, nonché tutte le spettanze e le contribuzioni maturate e non godute”.

“Contro tale disposizione l’azienda Mia Multiservizi ha presentato ricorso, poi rigettato da parte dell’ispettorato. Solo in data 11 marzo 2024 l’azienda ha convocato le sigle sindacali per proporre un accordo fra le parti. Accordo che proponeva il riconoscimento solo dalla data del 01/01/2024 nr1 scatto di anzianità unitamente al riconoscimento dei livelli parametrali ai lavoratori che avevano maturarato con la precedente azienda il livello 1A e che sono inquadrati con la società mia al livello 1B. Un accordo peggiorativo quindi – sottolinea l’Usb – senza neanche un compenso per il pregresso“.

“Accettare un accordo del genere, avendo in mano un provvedimento che non solo ristabilisce livelli e anzianità, ma anche e soprattutto tutto ciò che avevano maturato e non goduto in termini retributivi e contributivi, significava firmare un accordo peggiorativo a discapito dei lavoratori e di ciò che gli spettava. Le ore di lavoro che un operaio cede alle aziende e sottrae ai tempi di vita, non possono essere né regalate né riconosciute al ribasso. Perciò abbiamo deciso di continuare nella nostra azione forti di un risultato già raggiunto e sicuro”.

“Inoltre crediamo che un accordo economico forfettario di 500€ a fronte di riconoscimenti che vanno dalle 1800€ ai 3000€ sia poco dignitoso e ingiusto. Crediamo che ogni operaio debba essere consapevole delle proprie scelte, e convinto dell’azione che vuole portare avanti con il suo sindacato. E mai ci permetteremo di pensare che l’azione sindacale degli altri sia quella di condizionamento e di strumentalizzazione dei suoi iscritti. Le accuse lanciate da altre sigle, utilizzando parole non consone e poco rispettose del ruolo e del lavoro degli altri, non solo puntano a dividere il fronte dei lavoratori creando buoni e cattivi, ma prestano il fianco a quelle società (che dalle nostre parti sono tante) che credono che i sindacati, gli enti e gli organi predisposti al controllo e alla tutela siano un intralcio, un impedimento ed un ostacolo alla crescita imprenditoriale, che considerano gli operai al pari della merce, e in molti casi la prima voce del bilancio su cui porre tagli. Crediamo che gli operai rappresentano il cuore delle aziende, il motore trainante. Crediamo che in ambienti di lavoro sani gli operai vivono il mondo del lavoro con stimoli e voglia di creare prospettive migliori. Ci auguriamo che tutti gli operai del cantiere di Scalea, indistintamente delle sigle a cui sono iscritte e rappresentano, lavorino per l’unità degli operai, la cooperazione e per costruire condizioni sempre migliori. Voi fate il miele, oh api, ma sono altri che lo godono”.

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