Tirreno
Due vittime per intossicazione da botulino, martedì le autopsie. La salma di Tamara D’Acunto sarà riesumata
 
																								
												
												
											PAOLA (CS) – Tamara D’Acunto di Diamante e Luigi Di Sarno di Cercola (Na) sono le due vittime sospette dell’intossicazione alimentare avvenuta a Diamante. La Procura di Paola ha disposto l’esame autoptico su entrambi che sarà eseguito martedì 12 agosto. Il decesso di entrambi infatti è ritenuto legato al consumo di panini con salsiccia e cime di rapa acquistati nel food truck a Diamante per il quale altre 12 persone si trovano ricoverate all’ospedale di Cosenza.
Il primo esame verrà eseguito sulla salma di Luigi Di Sarno, 52 anni, originario di Cercola (Napoli), deceduto nei pressi dello svincolo autostradale di Lagonegro mentre rientrava a casa. L’autopsia si terrà presso l’ospedale San Giovanni di Lagonegro. Lo stesso giorno sarà riesumata anche la salma di Tamara D’Acunto, 45 anni, residente a Diamante, deceduta lo scorso 6 agosto. La donna era stata sepolta nel cimitero della frazione Cirella, dopo i funerali celebrati il giorno dopo il decesso nella chiesa Madre Immacolata Concezione di Diamante. A far scattare la richiesta di accertamenti è stata la denuncia presentata dal fratello della donna, che ha riferito agli inquirenti come anche lei avesse mangiato il panino incriminato.
La Procura della Repubblica di Paola, diretta dal procuratore Domenico Fiordalisi e dalla sostituta Maria Porcelli, ha incaricato un collegio di medici legali appartenenti all’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro per lo svolgimento degli esami. Le autopsie saranno seguite da ulteriori approfondimenti tossicologici e istologici per chiarire in modo definitivo le cause dei decessi.
Sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati: il venditore ambulante accusato di omicidio colposo e lesioni personali colpose, e i rappresentanti legali di due ditte fornitrici degli ingredienti utilizzati per preparare i panini, indagati per commercio di sostanze alimentari nocive. Anche il macellaio che ha fornito le salsicce sarebbe sotto indagine, ma secondo quanto emerso, l’ipotesi è che la contaminazione sia legata a broccoli sott’olio. Il titolare del food truck, ascoltato dai magistrati, avrebbe ammesso di aver tenuto i barattoli di broccoli aperti durante il giorno per mostrarli ai clienti, per poi riporli in frigorifero alla sera. E proprio quelle confezioni avrebbero favorito lo sviluppo della tossina.
La Procura di Paola indaga su due fronti: il food truck come origine delle intossicazioni da botulino per le 12 persone ricoverate e per le due vittime. Gli esami eseguiti dall’Asp di Cosenza infatti, si sono concentrate sulla modalità di somministrazione dell’alimento da parte del venditore ambulante e mercoledì si dovrebbero avere nuovi elementi dagli esami dell’istituto superiore di sanità.
Il secondo fronte invece riguarda gli accertamenti sul piano sanitario, e sulla possibilità che non sia stata fornita una diagnosi tempestiva dai medici che hanno preso in carico i pazienti poi deceduti. In tal caso saranno determinanti gli esami autoptici e ed eventuali cartelle cliniche delle due vittime.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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