Area Urbana
Silenzi e lacrime a casa di Simona Vanessa e l’ultimo viaggio verso la Romania. La mamma: “amava cucinare”
 
																								
												
												
											COSENZA – Aveva otto anni Simona Vanessa. Un’età in cui si sogna, si corre, si ride e si gioca. Se n’è andata proprio mentre si divertiva in una grande piscina di Rende, in una caldissima giornata di giugno, lasciando sgomenta un’intera comunità. A chiarire quanto accaduto al Parco Acquatico ed accertare eventuali responsabilità sarà l’inchiesta della magistratura cosentina. Resta il dramma che ha profondamente colpito la comunità cosentina che si è stretta attorno alla famiglia della bimba distrutta dal dolore e che ha generato un’onda di commozione collettiva che ha subito trovato forma nella solidarietà concreta.
La raccolta fondi, nata spontaneamente, ha permesso di trovare la cifra necessaria per coprire le spese del trasporto e del funerale che si terrà in Romania, terra d’origine della piccola Simona Vanessa. L’iniziativa è partita da un cittadino residente nel centro storico, Emanuel De Vuono, vicino alla famiglia, che si è mosso per raggruppare tutti i cittadini e imprenditori di Cosenza che hanno poi effettuato la raccolta.
Imprenditori locali, cittadini e istituzioni si sono mobilitati per una famiglia Szilagyi che sta affrontando questa immane tragedia con dignitosissimo dolore e che vive una realtà segnata da forti disagi sociali ed economici. Otto persone vivono in due stanze: una piccolissima cucina, letti ravvicinati e una scala che conduce in un ambiente colmo di silenzi e ricordi.
I giochi ancora sparsi, le fotografie appese, le voci smarrite delle sorelline e delle cuginette che continuano a cercare Simona vanessa come se fosse ancora lì, restituiscono il ritratto intimo di un dolore autentico, difficile da raccontare. Tra quei piccoli cuori, c’è chi ha visto troppo senza capirne il senso. Le sorelline, che quel giorno erano accanto a lei in piscina, raccontano con l’innocenza dell’infanzia ciò che hanno vissuto. Una di loro, con voce bassa ci dice: «l’hanno stretta troppo forte sul petto… forse l’hanno rotta loro», nel ricordare quello che era invece il gesto disperato dei soccorritori con le manovre di rianimazione.
Il dolore della madre «ho conservato l’ultimo riso che aveva cucinato»
Quella piccola casa è spenta, le stanze vuote e silenziose, rotte solo dal pianto di una madre inconsolabile «mi manca tutto di lei. Era una bimba allegra che amava cucinare e aiutarmi anche nelle faccende domestiche. Ho conservato l’ultimo riso che aveva cucinato». E la comunità intera piange con loro.
La famiglia Scigliano, imprenditori della zona di Piazza Europa e titolari del supermercato “Vivo” erano amici dei genitori della piccola. Hanno visto Simona Vanessa crescere e non hanno esitato un secondo a tendere la mano con generosità, contribuendo concretamente e con il cuore a questa gara di solidarietà «bastava un piccolo gesto per rubarle un sorriso, una cioccolata per far scattare la sua felicità. Era una bambina allegra e gioiosa». Simona Vanessa, non era solo una bambina: era parte viva di una piccola comunità familiare, amata da tutti.
Funerale e tumulazione in Romania
Nel frattempo il consolato rumeno di Bari si è prontamente attivato per ottenere il nulla osta al trasferimento della salma in Romania dove si svolgeranno i funerali e dove Simona Vanessa sarà tumulata non appena saranno conclusi gli accertamenti medico-legali. Intanto, il Comune di Rende, attraverso l’assessore Daniela Ielasi, e il settore welfare del Comune di Cosenza, stanno garantendo assistenza burocratica oltre che il supporto umano.
Simona Vanessa è diventata la figlia di tutti noi. Questa storia ha lasciato una ferita permanente all’interno di tutta la comunità. La morte della piccola non può però restare solo un ricordo doloroso: deve essere anche un monito affinché nessuno si senta solo ed emarginato. Le istituzioni non chiudano gli occhi, la solidarietà non sia solo nell’emergenza o nel dramma, ma sia impegno duraturo e concreto. Ci auguriamo che gli enti preposti e la comunità tutta non abbandonino in un secondo momento una famiglia umile sì, ma dignitosa, che ha trovato nei cosentini sostegno e vicinanza.
 
                         
								


 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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