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Scuola senza personale nel Cosentino: bambino isolato indirizzato verso comunità rieducativa
SAN MARCO ARGENTANO (CS) – Scuola senza personale nel Cosentino; così un bambino con sindrome da deficit di attenzione rischia di finire in una comunità rieducativa. Una piccola scuola e un alunno con iperattività diagnosticata. Due classi, circa 30 bambini in totale. E nessuna maestra che abbia seguito i corsi (obbligatori e finanziati dal Ministero per l’Istruzione) per formare scolari con ADHD, il Disturbo da Deficit di Attenzione che avevano anche Einstein e Steve Jobs. La scuola primaria San Marco Argentano Centro dell’Istituto Comprensivo Vincenzo Selvaggi, a febbraio 2025 ha visto genitori preoccupati protestare, non mandando i figli a lezione per oltre 10 giorni.
Il motivo? La presenza in classe di un bimbo ritenuto “ingestibile”, tanto da indurre le insegnanti in un anno a sollecitare per 3 volte l’intervento del 118, nonché dei vigili urbani e dei carabinieri. Le mamme chiedevano che il compagnetto dei propri figli cambiasse istituto, così da poter accedere a un percorso adeguato con docenti aggiornati sull’approccio da usare per evitare che aggredisca gli altri bimbi in classe. Tra pochi giorni inizia il nuovo anno scolastico e per il piccolo è stato disposto l’internamento in una comunità rieducativa.
La scuola primaria San Marco Argentano Centro
La dirigente scolastica in merito, non ha inteso rilasciare alcuna dichiarazione. Era stata avvisata sin da giugno della preiscrizione del bambino per l’anno scolastico 2023/2024 alla prima elementare della scuola primaria di San Marco Argentano Centro. Per motivi familiari il bambino è poi rimasto all’estero fino a dicembre 2023. Nel frattempo ha studiato e al suo arrivo era più avanti nel programma rispetto agli altri alunni. Quindi è stato inserito a scuola con orario dimezzato, che poi è stato ulteriormente ridotto a febbraio 2025 dopo la protesta delle mamme.
«Il più delle volte mio figlio in questo anno e mezzo – racconta la mamma – è stato affidato alla sorveglianza di chi fosse in quel momento disponibile. Spesso fuori dall’aula dove tenevano le lezioni i suoi compagni di classe. Addirittura le prime settimane per l’inserimento scolastico è stato relegato in una stanzetta da solo. E non mi avevano detto nulla, l’ho saputo perché me lo ha raccontato lui a casa».
Bambino isolato dalla classe dopo le proteste
La scuola dispone della documentazione medica attestante il disturbo di cui è portatore il bambino. Gli specialisti indicano come terapia l’interazione e la socializzazione con i suoi coetanei. «Lo scorso anno dopo la protesta dei genitori, però in classe con i compagni il bambino – ricorda la madre – ha potuto seguire solo poche materie, da alcune è stato totalmente escluso. A scuola il piccolo poteva andare un paio di ore al giorno: dalle 8:00 alle 10:00».
Eppure nella relazione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza si raccomanda di offrire una buona accoglienza nella comunità scolastica. Le strategie fornite dagli specialisti dell’ASP in una relazione dedicata, in ordine al trattamento da usare al bambino nell’ambito scolastico sono state completamente ignorate. La madre ha provveduto anche a pagare di tasca propria una specialista, portarla a scuola (sia il primo sia il secondo anno) per illustrare l’approccio da usare con gli scolari con ADHD. E anche questi suggerimenti non sono mai stati accolti dal corpo docente.
Interventi di ambulanza e carabinieri a scuola
Nella scuola, come denunciato dagli avvocati che rappresentano la mamma del bambino, si sarebbero susseguiti nel tempo diversi episodi anomali. Il bambino avrebbe in più occasioni riportato lesioni al rientro da scuola, riferendo di essere stato strattonato o spinto al muro. Per 3 volte è stata chiamata a intervenire a scuola l’ambulanza per “agitazione psicomotoria”. La madre non ha mai ricevuto risposte chiare su quanto accaduto, come si legge nel ricorso al Tribunale dei Minori di Catanzaro, «nessuno ha relazionato o dato spiegazioni su un braccio “distorto” al bambino, o su chi avesse procurato un taglio sulla gengiva superiore facendogli uscire sangue alla bocca, per cui fu portato al Pronto Soccorso, o su un taglio sopraciliare, perché sbattuto al muro, e sugli ematomi sulle spalle».
«Già dall’autunno 2024 – afferma la mamma – la dirigente scolastica aveva fatto intervenire i carabinieri perché il bambino a suo dire era ingestibile. Quando sono arrivati lo hanno trovato che disegnava. Ero presente anche io e in quell’occasione ho potuto mostrare al maresciallo l’immagine della scena alla quale avevo assistito qualche giorno prima. Mi avevano chiamata e una volta arrivata a scuola ho trovato mio figlio che tirava una rete, alla presenza della maestra di sostegno che lo osservava. Ho chiesto perché fosse lì in quello stato e mi è stato risposto che “stava scaricando la rabbia”».
Bambino ferito dal maestro finisce in Ospedale
Il 27 maggio 2025 il Pronto Soccorso di Castrovillari ha certificato le ferite subite nel referto medico rilasciato ai familiari. Gli operatori hanno scritto che in classe era assente l’insegnante di sostegno ed era stato affidato al maestro. Durante la visita pediatrica sono state rilevate escoriazioni sulla fronte (e in una visita successiva 2 lividi sulla spalla) ed è stato verbalizzato che il bambino riferiva di essere stato spinto dal maestro contro lo spigolo del muro. Il docente invece, si legge nel verbale di accettazione del Pronto Soccorso, diceva di essere stato aggredito dal bambino che in realtà stava abbracciando due compagne di classe.
Lo stato di agitazione del bambino però non è mai stato riscontrato dai sanitari del 118 che tutte e 3 le volte lo hanno definito tranquillo e collaborativo. Quel giorno una volta arrivato in ospedale a Castrovillari, rasserenandosi ha chiesto ai medici di essere aiutato. Nello stesso giorno l’assistente sociale, che era presente a scuola insieme ai vigili urbani durante l’episodio, ha formalizzato la richiesta di sospendere la frequenza scolastica fino al termine dell’anno in corso.
Il bambino che ama il Titanic
Il bambino, secondo quanto indicato nella relazione dell’Asp di Cosenza, è dotato di un’intelligenza non comune. Fa i calcoli matematici a mente e ha un quoziente intellettivo di 21 punti superiore alla media della sua età. Ha uno spiccato interesse per la storia, ama costruire imbarcazioni in miniatura e approfondire le curiosità legate al Titanic. Ha frequentato regolarmente le scuole dell’infanzia dove era ben inserito, sia a livello scolastico che sociale. Abita con la sua famiglia circondato dall’affetto vivono dei nonni, degli zii e dei cuginetti.
La mamma del bambino isolato la scorsa settimana ha ricevuto dai Servizi Sociali del Comune la comunicazione della decisione di collocare il figlio nella Comunità Rieducativa per minori San Benedetto Fusco Maschile di Cetraro. Una struttura nella quale dovrebbe trasferirsi senza la madre, restare a dormire ogni notte, venendo così sradicato dai suoi legami (i parenti, gli amici dell’Azione Cattolica, i compagni di karate) e non potendo più seguire le terapie cognitivo comportamentali. Come se non avesse una famiglia che lo segue garantendogli le cure che necessita.
La comunità di rieducazione
Il provvedimento emesso dal Tribunale dei Minori di Catanzaro (e del quale i legali difensori chiedono l’annullamento) prevede al primo punto che i Servizi Sociali predispongano un adeguato progetto formativo in favore del minore, attivandosi perché la scuola rediga il Piano Educativo Personalizzato (PEP). Documento che non esiste, nonostante sia stato richiesto più volte dalla mamma.
In assenza di questo atto ne viene quindi chiesto l’internamento che potrebbe avere traumi irreversibili sulla psiche del bambino e distruggere tutti i progressi fatti sino ad oggi. L’alunno, secondo i legali che rappresentano la madre, però non è da rieducare nel senso voluto dalla legge, come se avesse compiuto un reato, bensì è un bambino caratterizzato da un disturbo dell’attenzione e da iperattività, per cui va trattato secondo le indicazioni degli specializzati adeguatamente formati e preparati, come prevede, appunto, la legge.
I lavori nell’Istituto Comprensivo Selvaggi: 1,7 milioni di euro
Intanto lavori per circa 1 milione di euro (923.355 euro) sono stati appaltati a settembre 2023 dal Comune di San Marco Argentano per “adeguamento sismico, adeguamento impiantistico e superamento barriere architettoniche dell’edificio codice 0781230926 (area uffici) sede dell’Istituto Comprensivo Vincenzo Selvaggi”. Ad aggiudicarsi i finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato il Consorzio Stabile Cantieri Meridionali.
Nello stesso autunno, il Comune di San Marco Argentano il 14 novembre 2023 ha affidato altri 743.000 euro di fondi PNRR per “adeguamento sismico, adeguamento impiantistico e superamento delle barriere architettoniche della palestra dell’Istituto Comprensivo Vincenzo Selvaggi”. Di recente, ad agosto, il Comune ha affidato il servizio di trasporto scolastico e vigilanza (per l’anno scolastico 2025/2026) per un importo di 100mila euro. I soldi per gli educatori però sembrerebbe non siano stati ancora investiti. E la scuola elementare di San Marco Argentano Centro, per ora, ne farà a meno, mentre la mamma del bimbo con ADHD a pochi giorni dell’inizio della scuola rischia di perdere suo figlio per aver chiesto un’istruzione adeguata.

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