CORIGLIANO (CS) – Non sono stati celebrati i funerali di Dino Falco, la sua salma è stata posta sotto sequestro in attesa di autopsia.
L’uomo nel giro di cinque giorni dall’ingestone di funghi, che apparentemente sembravano essere prataioli, ma in realtà erano esemplari di Cucamela, è morto dopo essere entrato in coma. I sanitari dell’ospedale di Corigliano, dove si era recato insieme alla colf 23enne dei suoi genitori con la quale aveva consumato i funghi sia a pranzo che a cena, dopo alcuni esami pare avessero dichiarato che il 43enne non era in pericolo di vita. In realtà dopo un paio di giorni Falco, titolare di un kartodromo e padre di tre figli viene trasferito d’urgenza insieme alla badante in elisoccorso a Palermo dove morirà il giorno successivo.
I familiari vogliono far luce sull’episodio ed hanno quindi presentato un esposto in Procura per capire perchè i medici del Compagna non si sono resi conto che il fegato di Falco era ormai in tilt. Arrivato al centro antiveleni di Palermo ormai pare non vi fosse più nulla da fare. Anche se fosse uscito vivo dal coma per lui sarebbe stato necessario un trapianto di fegato. Trapianto a cui la giovane rumena è stata sottoposta nella serata di Lunedì dopo il decesso di Falco. Le sue condizioni restano comunque gravi. Secondo i legali dei congiunti, i medici del nosocomio coriglianese, avrebbero sottovalutato le condizioni di salute del 43enne. I carabinieri sono quindi intervenuti per sequestrare il cadavere e sospendere le esequie in attesa dei rilievi necroscopici.