Omicidio del torrente: condannato definitivamente all’ergastolo l’assassino, conosciuto come “U Jizz”

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Cosimo De Luca, rossanese 46enne che uccise brutalmente una 19enne nel 2013, resterà a vita in carcere. Ieri la Corte di Cassazione ha emesso il verdetto finale.

 

ROSSANO (CS) – Arriva la sentenza finale per la terribile tragedia della morte di Florentina Boaru, la 19enne romena, uccisa e gettata sul greto del torrente Colognati nell’aprile 2013. La giovane oggi, finalmente, troverà pace; si chiude per sempre il lungo capito di quel giallo che sconvolse la costa jonica, a causa di un delitto così efferato. Cosimo De Luca, rossanese 46enne che uccise brutalmente la 19enne, resterà a vita in carcere. Ieri la Corte di Cassazione ha emesso il verdetto finale, ribadendo l’ergastolo già confermato sia in primo grado che in appello. La sentenza è stata resa nota dall’avvocato difensore di De Luca, Emanuela Capparelli.

Il cruento assassinio di Florentina Boaru, avvenne la sera del 16 aprile 2013. Cosimo de Luca, meglio conosciuto come “U Jizz” (noto negli ambienti investigativi, con lungo curriculum delinquenziale alle spalle); si era invaghito della 19enne romena, dal corpo esile, dal viso delicato e dai sogni grandi. Per realizzare i progetti della sua nuova vita, quella che aveva tanto inseguito, si prostituiva sulla trafficata Ss 106. Secondo il racconto di molti testimoni, il 42enne, sposato, era mosso da un impeto perenne di gelosia nei confronti di Florentina, che voleva tutta per sè e non da condividere con altri uomini, altre mani, altre bocche. Pare, infatti, da quello che nel corso delle indagini è emerso, che De Luca avesse tentato più volte di convincere, senza successo, Florentina Boaru a seguirlo con lui in una casa di Rossano. Un rifiuto, quella di Flo, che De Luca non ha accettato. Al punto da uccidere la 19enne, al termine dell’ennesimo litigio. Una violenta colluttazione, nella quale la giovane avrebbe tentato di difendersi (come rilevarono i tagli sulle braccia e sulle mani del cadavare), fino ad arrivare al colpo mortale in testa, sfondandole il cranio. De Luca avrebbe poi avvolto il corpo seminudo, come si ricorderà, in un sacco telato, gettato come “spazzatura” nel greto del torrente. 

Ironia della sorte, a portare gli inquirenti sulle tracce del sospettato, è stato lo stesso De Luca, attraverso una serie di intercettazioni telefoniche e, soprattutto, tramite quella telefonata inoltrata alla sala operativa del 112, nella quale segnalava la presenza di un cadavere e nella quale si attribuiva il ruolo di “killer” di prostitute. Il telefonino, utilizzato dall’assassino, è risultato essere di proprietà di un romeno al quale era stato rubato alcuni giorni prima. Gli accertamenti compiuti e le testimonianze raccolte hanno poi portato i carabinieri a risalire a De Luca.

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