COSENZA – A non aderire all’accordo sono stati gli amministratori di Rotonda e Viaggianello che reputano l’impianto fuorilegge.
Hanno votato a favore in 30 amministratori degli enti locali l’accordo di compensazione proposto dal governo e dalle Regioni Calabria e Basilicata ai Comuni del Parco Nazionale del Pollino e sottoposto alla valutazione della Comunita’ del Parco durante la riunione dell’assemblea svoltasi ieri pomeriggio al Protoconvento francescano di Castrovillari riguardo la Centrale Enel del Mercure. Su quaranta amministratori presenti – spiega una nota – , tra cui il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e il consigliere regionale Fausto Orsomarso, in rappresentanza del presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, cinque hanno votato contro, mentre cinque erano assenti al momento della votazione. Tra questi il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito che ha preferito non partecipare alla votazione. L’accordo prevede compensazioni sia economiche che ambientali per i Comuni della valle del Mercure interessati dalla Centrale a biomasse (al momento spenta): Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno, Papasidero, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Lauria. Se, in futuro, – si legge ancora – dovessero aderire all’accordo di compensazione, potranno godere dei benefici anche i Comuni di Rotonda e Viggianello”. Negli ultimi mesi sono stati proprio gli abitanti di questi due comuni a denunciare i problemi che la centrale posta nel cuore del Pollino potrebbe creare alla salute pubblica del circondario. In un’intervista rilasciata al quotidiano della Calabria Ferdinando Laghi, vicepresidente nazionale dell’Isde medici per l’ambiente spiegò che la centrale del Mercure pone l’area: “in una situazione di forte pericolosità per la salute. C’è un inquinamento ambientale che l’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, ha sancito come ‘cancerogeno certo’ e che viene acuito dall’inversione termica della valle dove, è risaputo, l’aria non riesce a circolare. Poi c’è il problema dello smaltimento dell’amianto che c’era nella centrale e che neppure le interrogazioni parlamentari hanno saputo chiarire. Bene farebbero quindi i sostenitori di questa opera inutile e dannosa a chiedere conto all’ Enel delle modalità con le quali l’amianto è stato smaltito. A quanti sostengono, poi, la centrale perché sperano che questa porti occupazione vogliamo ricordare che, come spesso accade, gli operatori degli impianti non sono mai dei neo assunti, ma sono lavoratori che vengono appositamente trasferiti da altre centrali”.