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Padre Fedele: un’ondata di cordoglio per la scomparsa del “monaco ultrà”, la sua luce accompagnerà tutti

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Padre Fedele: un’ondata di cordoglio per la scomparsa del “monaco ultrà”, la sua luce accompagnerà tutti

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COSENZA – Tra i primi a ricordare Padre Fedele è Sergio Crocco, presidente dell’associazione intitolata a Piero Romeo. “Abbiamo perso Padre Fedele. Cosenza ha perso una colonna sulla quale poggiarsi. Io ho perso un secondo padre. Grazie di tutto, Monaco amico degli ultimi”. Poche parole ma cariche di dolore e di commozione.

Un messaggio sui social che apre ad una lunga serie di post di cordoglio. Tra i tanti, quello dell’ex sindaco e senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto che scrive “Padre Fedele c’era sempre. Anche nel momento più difficile della mia vita, lo ricordo in disparte, all’altare, con la sua messa silenziosa. Era il suo modo di dire “sono qui”, senza bisogno di parole. Ha dedicato tutta la vita agli ultimi, con un’umanità e una concretezza rare. Quando ero sindaco accettò di aiutarmi, portando lo stesso spirito di servizio che metteva in ogni cosa. Un pensiero speciale a Teresa, che gli è stata accanto con affetto e discrezione fino alla fine. Ciao Padre Fedele, il tuo esempio resterà vivo”.

Occhiuto: addio a padre Fedele, simbolo di pace e fratellanza

“Addio a padre Fedele – scrive su X Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria – da sempre dalla parte dei poveri e degli ultimi. Un uomo buono, che ha sofferto per gravi accuse, e che infine fu assolto. Un simbolo di pace e fratellanza, missionario più volte in Africa. Resterà per tutta la Calabria esempio di carità e vicinanza al prossimo”.

Caruso “oggi è una triste giornata per la città di Cosenza”

“La scomparsa di Padre Fedele ci mette di fronte alla realtà di una grande perdita per tutti i cosentini e soprattutto per tutti coloro – gli ultimi, i senzatetto, gli extracomunitari, le persone fragili- che, grazie alla sua opera di grande altruismo e generosità, si sono sentiti accolti, hanno trovato una casa e quel calore umano che altrimenti non avrebbero avuto”. Sono le parole di Franz Caruso, sindaco di Cosenza: “Padre Fedele scompare un caro amico, con il quale ho condiviso, nelle aule di tribunale, assistendolo nella difesa, un’esperienza amara e che gli procurò grandi sofferenze. Avremo tempo e modo di ricordarne la figura e il carisma per come merita. Caro Padre Fedele, fai buon viaggio! Cosenza ti ricorderà per sempre”.

Anche la presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, ricorda Padre Fedele “Con lui ho condiviso l’esperienza amministrativa a Cosenza: entrambi assessori nella stessa giunta. Da tifosa ho condiviso con lui la passione per il Cosenza Calcio e da cattolica il senso profondo del cristianesimo: porgere la mano ai deboli. Ci lascia un missionario vero, attivo in Africa e in ogni luogo. Se ne va un pezzo di storia della nostra terra. Perdiamo un uomo buono, ma ci accompagnerà sempre il ricordo delle sue opere. A Dio, amico mio!”.

“Una perdita dolorosa che lascia un grande vuoto”

Così invece Giacomo Mancini jr: “di vite Francesco Bisceglia ne ha vissute diverse. Perde la mamma quando aveva solo sei anni. Entra in seminario chiamato dalla vocazione, ma (e soprattutto come raccontava lui) dalla passione per il calcio. Giocava centravanti. È sui campi in terra del seminario che comprende che attraverso al calcio è più facile dialogare con i più giovani. Tifoso del Cosenza. Frequenta la curva. E ne diventa un simbolo. Lancia i cori. Si arrampica sui tralicci. Sfotte i rivali storici. E poi organizza incontri tra il mondo ultrà, celebre quello del 1985, attraverso i quali riesce ad introdurre in quel mondo una matrice solidaristica e di vicinanza ai deboli”.

“Saranno diversi ultra’ ad accompagnarlo in Africa dove svolge da missionario un’opera straordinaria. E incessante nella raccolta di fondi che utilizza per offrire assistenza a bambini e giovanissimi che soffrono la fame e sono vittime delle guerre. Quando rientra a Cosenza dai suoi innumerevoli viaggi non ferma la sua missione. Anzi. Fonda e anima l’Oasi francescana, punto di riferimento per gli ultimi della nostra città ai quali offre un rifugio, un pasto caldo o anche una semplice, ma preziosa, parola di conforto”.

“In quegli gli anni – racconta Mancini – ebbi il piacere di frequentarlo. Di conoscerlo più da vicino. Capitava spesso che si incontrasse con mio nonno – all’epoca sindaco della città – e talvolta ci fossi anche io. Nel 1999 Giacomo Mancini gli conferisce la cittadinanza onorato di Cosenza. Fui tra i pochi – allora ero parlamentare – che lo difesi con vigore e senza esitazione quando fu accusato di violenze da una suora. Dopo tanti anni e lunga sofferenza ne usci assolto. Completamente. Oggi che non c’è più rimane la sua azione davvero preziosa e incessante nei confronti degli ultimi. In una società dell’io, dove a farla da padrone e’ l’egoismo, il Monaco ha rappresentato sempre e in maniera straordinaria chi tende la mano verso gli altri. Meritando stima, affetto, rispetto tra i credenti e tra gli atei. Ciao Monaco, che la terra ti sia lieve. Non ti dimenticheremo”.

Fulvio Campanaro “Noi Moderati” «la solidarietà era la sua missione»

Anche Fulvio Campanaro, Coordinatore “Noi Moderati” – Cosenza ha voluto ricordare la grande umanità di Padre Fedele, uomo che ha fatto della solidarietà la sua missione di vita “In ricordo di Padre Fedele, uomo che ha fatto della solidarietà la sua missione e che ha saputo resistere, da martire, alle accuse infamanti, lasciando a Cosenza una rete di aiuto che ancora oggi pulsa viva nel cuore dei cosentini. Con affetto ricordiamo la nostra ultima iniziativa insieme, con i container per l’Ucraina: segno concreto di una generosità che, grazie a Padre Fedele e ai cosentini, ha raggiunto ogni angolo del mondo”.

Il cordoglio del Cosenza Calcio

La società rossoblu, il Presidente Eugenio Guarascio e tutte le componenti della società “esprimono, con profonda commozione, il proprio cordoglio per la scomparsa di Padre Fedele Bisceglia. Un Frate, un Uomo, che ha sempre messo a disposizione, la Sua Persona, per i più deboli ed i bisognosi e per i nostri colori, che ha sostenuto e supportato con focosa passione ed amore. Ai familiari ed a chi gli ha voluto bene e gli è stato accanto, giungano il nostro abbraccio e le nostre condoglianze più sentite”.

E quello dell’US Catanzaro

«L’US Catanzaro 1929 e il presidente Floriano Noto esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Padre Fedele Bisceglia, storico tifoso del Cosenza Calcio e uomo di fede che ha dedicato la sua vita alle persone più bisognose, operando nella “sua” “Oasi francescana”. Alla comunità rossoblù, ai familiari e a quanti gli hanno voluto bene, giungano le più sentite condoglianze da parte di tutto il club giallorosso». Così in una nota l’US Catanzaro e il suo presidente Noto.

Loizzo «la sua morte è una sconfitta per la giustizia»

Simona Loizzo deputata della Lega: “Piango la morte di Padre Fedele Bisceglia e ricordo che la sua morte è una sconfitta per la giustizia, che lo ha visto martire e condannato ingiustamente per poi essere assolto, e per la Chiesa che non gli ha restituito ciò che gli spettava. Nessuno mai pagherà per i 10 anni di calvario, l’arresto, l’isolamento, il trasferimento a Perugia e in Sardegna, l’accusa infamante di violenza sessuale rivelatasi falsa”. “Cosi come spiace tantissimo – prosegue – che in tutti questi anni la Chiesa non abbia ascoltato i suoi appelli a ritornare a dire Messa. Un diritto negato e restituito forse, anzi senza forse, troppo tardi. Nel frattempo fu spogliato di tutto, privato dell’Oasi francescana che aveva costruito e realizzato, ghettizzato e isolato. E’ stato veramente un Enzo Tortora e un grande amico, un grande uomo”.

Il cordoglio della società Cosenza Calcio 1914

L’associazione Stella Cometa, attraverso le parole del suo presidente, don Battista Cimino, scrive “ci associava a lui l’amore per gli ultimi nel territorio cosentino e in Africa, dove ha portato avanti diversi progetti umanitari. Ha il merito di aver coinvolto tanti giovani del mondo laico nell’avventura della solidarietà. Possa il Padre celeste accoglierlo tra coloro che ricevono la benedizione per aver visto nei poveri il volto di Cristo. Condoglianze a quanti piangono la sua partenza da questa terra”.

La Comunità Exodus esprime “un profondo e sincero grazie a Padre Fedele. Grazie per la tua vita spesa a favore degli ultimi, dei dimenticati, degli esclusi. Hai scelto di stare dove pochi osano stare, abbracciando la sofferenza dell’altro come se fosse la tua. Con gesti semplici e coraggiosi, hai dato dignità a chi l’aveva persa, speranza a chi non ne aveva più, amore a chi non era mai stato amato. La tua testimonianza rimane viva tra noi, e ci sprona a non smettere mai di credere nell’uomo, anche quando tutto sembra perduto. Ora che hai lasciato questa terra, siamo certi che continuerai a vegliare su coloro per cui hai lottato in vita. Che tu possa riposare in pace, nel cuore di quel Dio dei poveri che hai servito con passione e umiltà. Grazie, Padre Fedele. La tua luce ci accompagna”.

Antoniozzi «fu vittima di un massacro mediatico-giudiziario»

“Da credente sono certo che Padre Fedele sia tornato ad essere sacerdote in Paradiso. E’ stato un grande uomo, vittima di una vicenda assurda che dovrebbe farci riflettere tutti. Vittima di un massacro mediatico-giudiziario”. Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. “Spiace – aggiunge – che sia morto sostanzialmente sospeso a divinis mentre avrebbe avuto il diritto di tornare a dire Messa. Ma oggi non ne ha più bisogno. Grazie a tutti i ragazzi ultras che gli hanno voluto bene, alla Terra di Piero, alle associazioni nate intorno a lui, ai suoi avvocati, Franz Caruso ed Eugenio Bisceglia, che lo fecero assolvere, a Sua Santità Benedetto XVI che gli restituì almeno il diritto di dire Messa in privato”.

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