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Non c’è posto per curarli: circa 50 bimbi dirottati sul privato convenzionato dall’Asp di Cosenza

Area Urbana

Non c’è posto per curarli: circa 50 bimbi dirottati sul privato convenzionato dall’Asp di Cosenza

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Logopedista bimbo

COSENZA – Liste d’attesa troppo lunghe. Non c’è posto per almeno 50 bambini residenti nell’area urbana e nella provincia di Cosenza che necessitano di logopedia e terapie legate alla neuropsicomotricità. La soluzione? La indica la stessa Asp: rivolgersi al privato convenzionato. L’alternativa? Aspettare mesi e mesi. Tempo prezioso per bambini in fase di crescita ai quali serve costante assistenza specialistica. Le criticità sarebbero da attribuire alla carenza di personale che neanche le recenti assunzioni sono riuscite a colmare. I territori che stanno vivendo maggiori disagi sono quelli che hanno come punto di riferimento il poliambulatorio di contrada Lecco a Rende, il centro di Serra Spiga a Cosenza e il presidio di Rogliano.

Genitori spaesati

I genitori riconoscono i risultati raggiunti grazie all’assistenza degli operatori sanitari dell’Asp di Cosenza. E anche l’importanza della continuità delle cure. «In 6 mesi senza logopedista – afferma un padre – il bambino perde i progressi fatti nel corso della terapia. Lo vediamo. È evidente». Con grande preoccupazione hanno accolto l’informazione che da settembre non avranno la possibilità di accedere alle cure della logopedista messa a disposizione dal servizio sanitario pubblico. E dovranno quindi rivolgersi al privato. Le ferie estive aggravano la situazione già critica e le tempistiche si allungano.

La carenza di personale

La facente funzioni dell’unità complessa di neuropsichiatria infantile dell’Asp di Cosenza, Caterina Iannazzo, precisa che non è loro intenzione dirottare i pazienti sulla sanità privata, ma li invitano a rivolgersi alle strutture private accreditate con il servizio sanitario regionale. «Ogni famiglia può decidere dove andare. È una scelta personale – dice Iannazzo – non siamo noi a imporlo. Non so dire se i privati convenzionati abbiano anche loro dei tempi lunghi per l’accesso alle terapie, noi rilasciamo il referto medico poi i genitori valutano come procedere. Comunque li mettiamo in lista d’attesa. Il personale che abbiamo a disposizione è insufficiente a coprire tutte le richieste. Abbiamo attivato nuovi nuclei a supporto della riabilitazione di base. Non possiamo fare altro».

Logopedia e neuropsicomotricità all’Asp di Cosenza

«Noi non sappiamo cosa fare, – dice un’altra mamma – finora l’unica certezza è che per circa 20 giorni le terapiste di mio figlio saranno in ferie. Spero che a settembre si troverà una soluzione. Intanto riconosco che le dottoresse stanno facendo di tutto per aiutarci, però allo stesso tempo sto cercando un logopedista a pagamento. In famiglia abbiamo subito iniziato ad organizzarci per mettere da parte o trovare chi può prestarci i soldi per non sospendere la terapia». «Lottiamo per i nostri figli, – tuona un papà dopo aver ricevuto risposte poco gentili dall’Asp di Cosenza – non abbiamo paura di niente. Vogliamo che anche per i nostri bambini sia garantito il diritto alla salute».

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