COSENZA – Legalità: le istituzioni fanno “rete”. Con questo “patto” sinergico Prefettura di Cosenza, Camera di Commercio cittadina, Ufficio scolastico provinciale, Procura della Repubblica e forze dell’Ordine, hanno stretto le linee guida per dar vita al progetto “Giovani e legalità”, presentato ieri mattina nella sala convegni della Camera di Commercio.
Alla “prima” del progetto, moderata da Arcangelo Badolati, caposervizi della Gazzetta del Sud, hanno partecipato il prefetto Raffaele Cannizzaro, il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Gaglioti, Luigi Troccoli, dirigente dell’Usp di Cosenza, Davide Pati, rappresentante legale di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, Renato Lamanna, presidente regionale dell’Associazione professionale “Proteo Fare Sapere”. Oltre a questo prestigioso parterre che ha dialogato sull’esigenza di invitare le giovani generazioni a percorrere il sentiero della legalità, sul palco si sono succeduti anche gli apprezzati interventi del procuratore aggiunto della Repubblica di Cosenza, Domenico Airoma, di Anna Sarfatti, autrice di testi per l’infanzia e Giovanni Serra, referente della cooperativa Dignità del Lavoro. Il progetto, aperto per il momento a 25 istituti scolastici, verrà spiegato agli alunni delle prime classi con un linguaggio semplice, facilmente concepibile. Per facilitare l’apprendimento, infatti, sono state studiate due formule: quella di un gioco di società dal nome “Cittadini – la sfida quotidiana della legalità” e quello di un depliant colorato con cui gli alunni più piccli potranno conoscere, quasi come filastrocche, i principi cardini della Costituzione italiana. Badolati, nel suo intervento di apertura dei lavori, nello spiegare al folto e partecipe pubblico presente i punti cardine del progetto e le sue finalità, ha parlato della cultura della legalità citando Corrado Alvaro. Il prefetto Cannizzaro, invece, oltre a ribadire l’importanza di iniziative di questo genere ha sottolineato che «la convegnistica sulla legalità fa bene e serve come strumento di crescita e di sapere, ma il nostro compito istituzionale è quello di andare oltre, rivolgendoci alle nuove generazioni, colonne di quella società civile del domani che devono capire la legalità, non solo nel suo valore etimologico, ma anche nel suo senso pratico». Già i giovani. Proprio parlando di giovani non si può non fare immediatamente l’accostamento con il mondo della scuola. «Le scuole – ha spiegato Luigi Troccoli, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Cosenza – sono e devono mantenere il loro senso di “presidi” di legalità. La scuola deve essere un serbatoio di cultura e di sapere, deve essere una palestra di insegnamento alla vita e per la vita. Il progetto – conclude Troccoli – per il momento vede il coinvolgimento di 25 scuole, un tetto di divulgazione imposto, purtroppo, da questioni di carattere economico. Il nostro obiettivo comune è quello di estenderlo a tutti gli istituti scolastici della città, dell’hinterland e del vasto territorio provinciale». Giuseppe Gaglioti, padrone di casa della Camera di Commercio, spiega perché l’ente camerale da lui diretto ha sponsorizzato attivamente all’iniziativa. «La cultura della legalità non ha confini istituzionali o frontiere di competenza. E’ qualcosa di universale che ci accomuna tutti. Sono grato alla prefettura di Cosenza e all’Ufficio scolastico provinciale, nonché a tutti gli altri attori del progetto di averci coinvolto».