La donna, una 38enne madre di due figli, è attualmente ricoverata al Sant’Orsola di Bologna.
COSENZA – Ennesimo caso di presunta malasanità tra i corridoi dell’Annunziata. Sono tre i medici dell’Ospedale di Cosenza che appaiono nel fascicolo aperto dalla Procura di Cosenza che riguarda il caso di una 38enne di San Vincenzo la Costa. La donna il primo Aprile scorso dopo essere caduta mentre accompagnava a scuola uno dei due figli si sarebbe recata al Pronto Soccorso cittadino. Medicata e dimessa con la prescrizione di una terapia farmacologica avrebbe poi trascorso i primi sette giorni di inferno in attesa della visita di controllo. Il suo piede con il trascorrere dei giorni diventerà sempre più nero e dolente. Tornata in ospedale i sanitari dell’Annunziata, utilizzando le stesse radiografie, la informano che il perone fratturato aveva reciso l’arteria femorale. Inizia quindi il suo calvario. L’arto è ormai in necrosi. L’infezione in corso, a detta loro, rende indispensabile l’amputazione della gamba sino al ginocchio.
Il postoperatorio sarà ancora più doloroso. Le condizioni di salute della 38enne si aggravano giorno dopo giorno finché il marito non decide di farla trasferire d’urgenza al Sant’Orsola di Bologna. Arrivata in Emilia la donna sarà sottoposta ad altri interventi chirurgici, sei in tutto da Aprile ad oggi. Stanchi di subire le conseguenze di quello che la magistratura dovrà accertare se può essere classificato come un errore medico, i familiari denunciano i sanitari. Il procuratore capo Granieri e il pm Di Maio hanno già provveduto a requisire le cartelle cliniche della malcapitata a cui ad oggi è stata amputata nuovamente la gamba a causa della setticemia in corso. Una madre non potrà più camminare con le proprie gambe, mentre si spera che casi analoghi vengano scongiurati e gli eventuali responsabili assicurati alla giustizia.