Il retroscena di Halloween a Cosenza. Tre giovani mascherati a suon di calci e pugni pretendevano che qualcuno gli aprisse
COSENZA – Verrebbe da scrivere “non aprite quella porta” un classico film horror che tutti ricorderemo. In realtà la festa di Halloween, ieri, avrebbe potuto avere risvolti più gravi in un momento in cui la polvere bianca e l’alcol fanno da padroni tra i giovani e le conseguenze sono sempre più disastrose e incontenibili. Il racconto denuncia proviene da una signora che abita in un palazzo in via Roma. Intorno alle 22.30 tre giovani, che secondo il racconto dei residenti non erano in tenera età ma il contrario, con il viso coperto da una maschera dopo essere riusciti a penetrare all’interno del palazzo, si sono presentati davanti a tutte le abitazioni e urlando, tirando calci, pugni e manate alle porte d’ingresso, pretendendo che qualcuno gli aprisse. Nessuno degli abitanti il palazzo, naturalmente, ha aperto l’uscio alla banda di teppisti. I tre mascherati, vedendo il fallimento della loro incursione, hanno buttato all’aria gli zerbini presenti sui vari piani e sono scesi per le scale ritrovandosi nel cortile del palazzo.
Cortile chiuso dall’interno con un interruttore per aprire il cancello esterno di cui, naturalmente, i tre manigoldi non erano a conoscenza. A questo punto della scena, un’altra residente si affaccia da uno dei balconi dell’appartamento che dà all’interno del cortile e visti i tre ha urlato contro: “Siete contenti? adesso chiamiamo le forze dell’ordine (che non sono state allertate, ndc). I tre, probabilmente impauriti, improvvisamente si sono arrampicati sul cancello e sono scappati.
Altro che dolcetto o scherzetto. I tre teppisti incalzando la festa di Halloween avevano preso di mira il palazzo con la pretesa che gli inquilini aprissero, per fare cosa?