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La figuraccia nel derby. Giocatori e DS contestati e il Sindaco chiede a Guarascio gli arretrati sullo stadio
 
																								
												
												
											COSENZA – Non che si nutrivano molte speranze, ma dopo le ultime due gare ci si aspettava un derby almeno combattuto ed un Cosenza pronto a dare tutto in campo per cercare di rimanere aggrappato alle speranze salvezza. Catanzaro-Cosenza si è trasformata invece in una vera e propria Caporetto per i rossoblu, travolti da un pesantissimo 4 a 0. Una ventina di minuti appena discreti e D’Orazio e compagni si sono letteralmente liquefatti dopo aver regalato il primo goal a Iemmello, per poi scomparire letteralmente dal campo appena incassato il raddoppio mentre sul cronometro erano passati appena 40′ secondi dall’inizio della ripresa.
E mentre i tifosi davanti la TV vedevano materializzarsi una sconfitta umiliante senza alcun orgoglio da parte dei calciatori, il presidente Guarascio e l’amministratore Scalise lasciavano il Ceravolo ad una ventina di minuti dalla fine, giusto il tempo di ascoltare i cori dei tifosi giallorossi irridere i rossoblù con gli “olè” e con quel “Serie C, Serie C” che sa di ennesima mortificazione, ma che rispecchia alla fine quello che è il valore di questa squadra e della società che la rappresenta.
A fine gara Tortelli non ha potuto far altro che chiedere scusa alla città e ai suoi tifosi per la figuraccia in campo. Iemmello invece dichiarava che “c’era stato più gusto a vincere i derby dello scorso anno mentre questa vittoria è stata fin troppo facile“. Al ritorno della squadra da Catanzaro è esplosa la contestazione dei tifosi che solo 24 ore prima avevano incitato i calciatori a dare tutto arrivando in quasi 2mila al Marulla e che si sono sentiti mortificati per l’ennesimo deludente risultato. Dopo aver raggiunto lo stadio si sono recati all’Hotel Villa Fabiano dove si trovavano i giocatori. Urla e cori contro tutti, nessuno escluso. Anche se le invettive maggiori sono state rivolte contro Guarascio e il direttore sportivo Delvecchio, reo di aver avallato il calciomercato al risparmio della società, costruendo una squadra scarsa. Ai calciatori i tifosi hanno contestato lo scarso impegno e l’atteggiamento arrendevole senza un minimo di attaccamento alla maglia per cercare di combattere in una gara così sentita. I numeri parlano chiaro: anche senza la penalizzazione di 4 punti il Cosenza da ieri era sarebbe comunque ultimo in classifica.
In serata, poi, il comunicato del sindaco Caruso che a chiare lettere ha fatto capire che non ci sarà più alcun atteggiamento di apertura nei confronti dell’attuale dirigenza del Cosenza calcio, invitata nuovamente a farsi da parte. Tra le righe il riferimento è chiaro: la società dovrà corrispondere i due anni di mancati pagamenti del fitto dello stadio Marulla e che lo stesso Caruso aveva evidenziato in una delle ultime conferenze stampa. Di fatto il Comune potrebbe anche chiudere le porte dello stadio visto il debito non saldato da una società che continua a rimanere sorda a qualsiasi stimolo. Tanto che nel suo comunicato il primo cittadino ha definito questi atteggiamenti “quasi omertosi” soprattutto quando si è trattato di «dar seguito al proposito di cedere, peraltro in presenza di un offerente che si era fatto apertamente avanti». Le offerte ci sono, il tempo del presidente Guarascio alla guida di questa società è davvero scaduto.
 
                        

 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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