COSENZA – Questa notte lancette degli orologi avanti di 60 minuti in Italia, così come in molte altre nazioni del mondo occidentale, per il ritorno all’ora legale. Il cambio dell’ora, come ogni anno, coincide con l’arrivo della primavera. Alle 2.00 di questa notte le lancette andranno spostate in avanti fino alle 3.00.
Si dormirà un’ora meno ma potremo godere di luce naturale in più con le giornate si allungheranno. Questo porterà effetti positivi anche sull’ambiente visto che si consumerà meno energia elettrica e si ridurranno anche le emissione di anidride carbonica.
Ora legale: più luce naturale e risparmio energetico
Da tempo, ma soprattutto negli ultimi legati al covid e alla guerra si dibatte sulla possibilità estendere a tutto l’anno dell’ora legale che porterebbe a diversi benefici. Lo ricorda la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), promotrice assieme a Consumerismo No Profit di una petizione online per mantenere l’ora legale tutto l’anno.
In base alle stime di Sima solo nel 2023 l’adozione dell’ora legale permanente tutto l’anno produrrebbe nel nostro Paese, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh. Risparmio che salirebbe qualora nel corso dell’anno le tariffe elettriche dovessero subire incrementi. L’ora legale rimarrà in vigore fino a domenica 29 ottobre 2023, quando si tornerà a quella solare.
Anche il Codacons promuove la proposta della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) di adottare l’ora legale permanente come forma di contrasto al caro-energia. “Da circa 20 anni chiediamo di eliminare il passaggio da ora legale a ora solare. In base ai nostri sondaggi, l’80% dei cittadini italiani si dice contrario al cambio delle lancette dell’orologio da eseguire due volte l’anno, ha spiegato il presidente Carlo Rienzi. I costi relativi al passaggio all’ora legale a quella solare e viceversa sono decisamente superiori ai benefici”.
L’ora legale fu definitivamente adottata in Italia nel 1966 dopo essere stata introdotta come misura per il risparmio energetico durante la prima e la seconda guerra mondiale. Fu fatto per permettere un razionamento dell’energia elettrica nelle città martoriate dal conflitto. Ha come finalità quella di ottimizzare le ore di luce naturale del giorno, ottenendo risparmi in termini economici e di inquinamento ritardando l’utilizzo della luce artificiale.