COSENZA – Il ritorno all’ora solare sancisce il passaggio dalla stagione calda all’inverno. Questa notte è arrivato il momento di riportare indietro di un’ora le lancette dell’orologio. Esattamente dalle 3:00 alle 2:00. Dormiremo un’ora in più ma, inevitabilmente, dovremo fare i conti con giornate decisamente più corte visto che farà buio molto prima, mentre invece avremo più luce la mattina. L’ora legale sarà di nuovo in vigore nell’ultima domenica di marzo del 2021.
Ora solare e il dilemma sul perchè non viene abolita
Il cambio dell’ora, fino ad alcuni anni fa, aveva un importanza relativa dal punto di vista del risparmio energetico e del costo sulle bollette. Oggi, invece, questo risparmio è sempre più importante per via dei costi spropositati dell’energia elettrrica e il consumo energetico dell’illuminazione che interessa sempre più cittadini. Per questo molti ne hanno chiesto l’abolizione. Il Parlamento europeo ha appoggiato la proposta della Commissione di abolire il cambio tra ora legale e ora solare, lasciando libertà ad ogni Paese membro. Ma tra rinvii e attese nulla è cambiato e domenica si cambia ancora.
Ora legale: in 7 mesi risparmiati 505 milioni di kilowattora
Secondo le stime preliminari registrate da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 31 marzo 2019, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato complessivamente 505 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 190 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 250 mila tonnellate.
Considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato in media al cliente domestico tipo (secondo i dati dell’ARERA) circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte, il risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2019 è pari a circa 100 milioni di euro.
Nei mesi di aprile e ottobre si è registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.
Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità. Dal 2004 al 2019, secondo i dati elaborati da Terna, il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 9,6 miliardi di kilowattora. Questo ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di oltre 1 miliardo e 650 milioni di euro.