Nuovo progetto ‘Soleterre’ per la difesa del diritto al lavoro

Finalizzato all’inclusione lavorativa dei cittadini migranti residenti nella provincia di Milano

 

MILANO – È online il sito www.work4integration.org, piattaforma del progetto “WORK4INTEGRATION” realizzato dall’Organizzazione Umanitaria SOLETERRE – STRATEGIE DI PACE con il sostengo di JPMorgan Chase Foundation e di Fondazione Cariplo. “WORK4INTEGRATION” per 18 mesi coinvolgerà 120 donne e uomini migranti residenti a Milano e nei territori limitrofi, attualmente disoccupati o a rischio disoccupazione, in attività che facilitano l’accesso all’informazione, alla formazione e all’inserimento lavorativo.  L’iniziativa prevede la realizzazione di una serie di corsi di formazione (600h), da marzo 2017 a maggio 2018, con 12 iscritti a ciascun corso, per un totale di 72 partecipanti. 

Attraverso il sito del progetto sarà possibile candidarsi ai corsi di formazione e alle vacancy aperte, nell’ambito dell’attività di matching diretto tra domanda e offerta di lavoro. Le aziende interessate possono accedere ai contenuti delle sessioni formative, in corso o concluse, contattare lo staff del progetto per esprimere interesse verso i profili professionali dei partecipanti e scaricare i materiali dei workshop aziendali. Sulla piattaforma online saranno inoltre pubblicate le testimonianze dei protagonisti delle attività, cittadini migranti e aziende che raccontano come l’intervento abbia influito sulle loro vite e attività. La crisi economica globale degli ultimi anni ha colpito duramente anche l’Italia: tra il 2010 e il 2014 il tasso di occupazione nazionale è diminuito del 5,5% (dal 68,1% al 62,6%). Per i lavoratori stranieri la situazione è ancora più difficile perché quasi sempre, anche se trovano un lavoro, si tratta di occupazioni poco qualificate e a basso costo, spesso rifiutate o abbandonate dagli italiani, che non permettono loro di sfruttare i percorsi formativi e le competenze acquisite nel paese di origine. La partecipazione al mercato del lavoro dei migranti in Italia è caratterizzata da elevata segregazione orizzontale e verticale, in settori e mansioni specifici, discriminazione e de-mansionamento, fenomeno per cui il nostro paese presenta i tassi più alti d’Europa. Quello della mancanza di lavoro o di un’occupazione dignitosa è l’ennesimo abuso perpetrato ai danni di persone che spesso hanno storie personali traumatiche, a causa delle quali sono state costrette ad emigrare, come testimonia anche l’aumento delle domande di partecipazione al progetto ricevute da parte di richiedenti asilo.

Lavoro-non-solo-Alcoa

l progetto “WORK4INTEGRATION”, attraverso le attività di informazione, formazione e matching tra domanda e offerta di lavoro, si propone di supportare ed aumentare le possibilità di inclusione lavorativa e migliorare la condizioni di lavoro dei migranti coinvolti nell’intervento. Obiettivo del progetto è assicurare il benessere psicosociale di uomini e donne adulti e neomaggiorenni, sostenendo i loro percorsi migratori con particolare attenzione alla dimensione lavorativa, e sensibilizzare le aziende su questi delicati temi. Ad oggi, infatti, il team del “Work4Integration” ha già incontrato 53 persone, con un’età media di 26 anni, cittadini migranti con storie spesso complicate.

I partecipanti ai corsi otterranno una certificazione riconosciuta se frequentano almeno il 75% delle lezioni previste, utile nella ricerca del lavoro – attraverso stage o con inserimento diretto – o alternativamente nell’accesso ad altri percorsi formativi volti ad aumentare il livello d’istruzione. A seguito dei corsi, i partecipanti selezionati in base alla motivazione e partecipazione dimostrata (almeno il 65% dei partecipanti alla formazione – 50 persone nell’arco di tutto il progetto), saranno inseriti in stage della durata di almeno 3 mesi. Di questi, si prevede che almeno il 50% possa accedere a un contratto di lavoro (25 persone nell’arco di tutto il progetto). Per supportare i cittadini migranti e le aziende che decidono di accoglierli, è stato inoltre attivato un servizio di supporto legale, psicologico e di mediazione interculturale.lavoro

L’iniziativa è parte dell’investimento filantropico globale di JPMorgan Chase Fundation di circa 200 milioni di dollari all’anno, volto a sviluppare opportunità economiche e di lavoro, a sostenere piccoli business e le comunità dove la banca opera. In Italia J.P. Morgan è impegnata in diversi programmi filantropici a sostegno dello sviluppo di competenze e qualifiche necessarie per l’accesso a posti di lavoro qualificanti a quante più persone possibili, per aiutarle a competere nel contesto economico globale e individuare nuovi percorsi che portano alla creazione di opportunità professionali. Guido Nola, Senior Country Officer per J.P. MORGAN in Italia, ha commentato: «Siamo felici di sostenere l’iniziativa di Soleterre volta ad agevolare i giovani provenienti da contesti svantaggiati e i migranti e garantire loro l’accesso a lavori qualificanti in un momento economico ancora complesso e caratterizzato da forti flussi migratori verso l’Italia». Il progetto è stato realizzato con FONDAZIONE CARIPLO, tra le realtà filantropiche più importanti del mondo con oltre 1000 progetti sostenuti ogni anno per 144 milioni di euro e grandi sfide per il futuro. Giovani, benessere e comunità le tre le parole chiave che ispirano oggi l’attività della fondazione. «Dalla coesione tra le persone parte la nostra piccola rivoluzione – Giuseppe Guzzetti, Presidente – perché ciascuno dia il proprio contributo per fondare il futuro della nostra società su quei principi di solidarietà e di innovazione sociale che sono alla base dell’operato di Fondazione Cariplo» #conFondazioneCariplo.petizione over 30

SOLETERRE è un’organizzazione umanitaria laica e indipendente che opera per garantire i diritti inviolabili degli individui nelle “terre sole”.

Realizza progetti e attività a favore di soggetti in condizione di vulnerabilità in ambito sanitario, psico-sociale, educativo e del lavoro. Interviene con strategie di pace per favorire la risoluzione non violenta delle conflittualità e per l’affermazione di una cultura di solidarietà. Adotta metodologie di partenariato e di co-sviluppo per promuovere la partecipazione attiva dei beneficiari degli interventi nei paesi di origine e in terra di migrazione e garantire la loro efficacia e sostenibilità nel tempo.

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