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Il Cosenza «Curve chiuse? Nessun affronto ai tifosi». E pensa a maxi-schermi per chi resta fuori dal Marulla
COSENZA – Un clima di polemiche roventi e di aria pesantissima accompagna la vigilia di Cosenza-Salernitana. Un partita che fino a poco tempo fa sarebbe stata vissuta con attesa e passione, colori ed emozioni, quelli che il calcio sa regalare. Ed invece domani sera andrà in scena una partita senza tifosi in uno stadio che si annuncia deserto.
Mai come questa volta tifosi rossoblu (non solo gli ultras) e istituzioni (vedi posizione del sindaco della città che ha risposto picche all’invito di assistere al match) hanno tracciato un solco nettissimo con la società del Cosenza Calcio. Uno strappo che sembra oramai non più riducibile, anche perchè negli ultimi giorni alcune “decisioni” della società non hanno fatto altro che avvelenare ancora di più l’ambiente. Su tutte la chiusura delle due Curve, i prezzi delle tribune assolutamente fuori contesto per un campionato di Serie C e uno stadio vecchio e sporco ma anche l’invito alle istituzioni ad assistere (gratis) al match di domani sera. Come detto il Sindaco di Cosenza ha detto no parlando di “frattura insanabile”.
Dal canto suo la società, con una nota inviata questa mattina, ha cercato di spiegare che la chiusura delle Curve è temporanea ed è stata fatta per quella “razionalizzazione” degli spazi e dei costi che non si potevano più rinviare. Un tentativo, l’ennesimo, di provare a spegnere le polemiche spingendosi ad annunciare che si potrebbe pensare ad installare dei maxi schermo per i tifosi che vogliono rimanere fuori dal Marilla. Una dichiarazione che sicuramente scatenerà altre furiose polemiche. Ma nel comunicato il Cosenza lancia anche un attacco ben preciso a chi «pubblicamente è impegnato a boicottare la nostra campagna marketing e di di sponsorizzazione».
Il comunicato Del Cosenza Calcio
«Dispiace molto che si inneschino polemiche poco prima di una partita delicata e con una squadra che sta dando il massimo, lavorando duramente, con impegno e tanto entusiasmo. Dispiace non poco, perché sembra che il calcio – che è ciò di cui dovremmo parlare – sia passato in secondo piano rispetto ad altre tematiche ed argomenti che facciamo fatica a comprendere, partendo dalla questione della chiusura delle curve. Una decisione momentanea, presa al fine di razionalizzare i costi e gli spazi, che non potevamo più rinviare. Di certo, non c’è nessun affronto alla tifoseria e chissà quale altro obiettivo nascosto».
«Gestire una società comporta responsabilità e, tra queste, c’è quella di far quadrare i bilanci, soprattutto in un momento in cui, pubblicamente, qualcuno è impegnato a boicottare la nostra campagna marketing e di sponsorizzazione (ma, a questo modus operandi, al limite della legalità, che va palesemente contro il Cosenza e contro i colori che ci si vanta di amare, sarà il tempo a dare le dovute risposte)».
«Per il resto, proprio per dimostrare che non abbiamo niente contro nessuno, potremmo pensare, ad esempio, di installare, in futuro, dei maxi schermi fuori dallo stadio per coloro i quali non vorranno tifare dell’interno. Noi, sia chiaro, vorremmo tutti al San Vito-Marulla, ma lanciamo questa proposta perché consapevoli che la squadra, oggi, ha bisogno del sostegno e del calore di tutti i tifosi, mettendo da parte ogni tipo di pregiudizio che, con il calcio e con lo sport, non ha nulla a che vedere».
«Il Cosenza rimane un bene di tutti ed ora è il momento del calcio, del tifo e di pensare ad affrontare il campionato, che è ciò che la società sta facendo, con una rosa, ancora in fase di allestimento, che sarà sicuramente degna del buon nome e della storia di questa maglia».
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