Calabria
Il caso di Alessandro Giordano, cittadini lanciano una raccolta fondi per dargli una speranza concreta
REGGIO CALABRIA – Alessandro, così come anche noi vi abbiamo raccontato su Quicosenza nelle scorse settimane, affronta da anni un dolore inimmaginabile con coraggio, dignità e una forza che commuove. Un gruppo di cittadini, toccati dalla sua incredibile resilienza, ha deciso di non restare a guardare e di agire concretamente. Per questo è stata lanciata una raccolta fondi su gofundme.
“Siamo un gruppo di cittadini, alcuni conoscono Alessandro da anni, altri hanno scoperto la sua storia grazie ai media, ai giornali e al servizio de Le Iene. Ma tutti noi siamo rimasti profondamente colpiti dalla sua battaglia quotidiana per la vita, dalla sua forza immensa e dalla solitudine in cui, purtroppo, oggi combatte.
Alessandro è un giovane che fin dall’età di 8 anni ha iniziato un calvario contro una rara malattia, la Sindrome Emolitico Uremica, che lo ha costretto a 16 lunghissimi anni di emodialisi, con conseguenze devastanti: tumori ossei, anemia cronica, interventi multipli, un cuore compromesso e una sedia a rotelle. Nonostante tutto questo, ha avuto il coraggio di diventare il primo in Italia a provare un farmaco sperimentale, il Soliris (Eculizumab), aprendo la strada alla speranza per tanti altri bambini e adulti. Grazie a lui, oggi molte persone sono state salvate.
Purtroppo, per Alessandro il prezzo è stato altissimo: il trapianto di rene a 24 anni, dopo 16 anni di dialisi, è stato seguito da ulteriori gravi complicazioni. Il rene funziona oggi solo al 20% a causa di infezioni continue e cure pesanti. Alessandro vive costantemente a rischio di vita per un’infezione o un batterio. Le sue condizioni sono incompatibili con la casa dove vive oggi: un alloggio insalubre, con muffa, infiltrazioni e muffe pericolose per la sua salute già compromessa”.
Abbandonato dalle istituzioni, sostenuto dai cittadini
Nonostante le promesse pubbliche e mediatiche, le istituzioni non hanno fatto nulla di concreto per aiutarlo. Alessandro vive in un alloggio fatiscente, con muffa, crepe, infiltrazioni e condizioni igieniche pericolose, che aggravano la sua già fragile condizione. Nel 2008, mentre era ricoverato per un’operazione salvavita, la sua casa popolare fu occupata e distrutta. Da allora, la sua ricerca di un alloggio dignitoso è stata una via crucis.
La raccolta fondi, che ha già superato 2.600 euro, ha l’obiettivo di dare ad Alessandro una casa sicura e salubre, dove possa vivere senza rischi mortali e di coprire le enormi spese mediche, i viaggi fuori regione (come quello del 24 giugno, per un intervento salvavita), i farmaci, gli interventi e ogni supporto legato alla sua sopravvivenza.
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