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Il caso di Alessandro Giordano, l’Aterp non intende procedere: «andrò in Procura e alla Guardia di Finanza»

Calabria

Il caso di Alessandro Giordano, l’Aterp non intende procedere: «andrò in Procura e alla Guardia di Finanza»

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REGGIO CALABRIA – Dopo l’impegno del Comune, la pratica per l’assegnazione di un nuovo alloggio a favore di Alessandro Giordano, 36enne reggino con gravi problemi di salute, è ora nelle mani dell’Aterp. Ma tutto si è fermato. E Alessandro lancia un ultimatum: “Se entro cinque giorni non avrò risposte ufficiali, mi rivolgerò alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza”.

Il caso

Giordano, 36 anni, da tempo combatte per ottenere un’abitazione idonea al suo stato di salute. Attualmente vive in un appartamento in affitto, dichiarato inagibile, con gravi problemi di umidità e muffa, un ambiente incompatibile con le sue condizioni di salute. La casa popolare che gli era stata assegnata in precedenza, ad Arghillà, risulta però occupata abusivamente, costringendolo a una sistemazione provvisoria e pericolosa per la salute.

Dopo l’interessamento del sindaco Falcomatà, i numerosi articoli sui giornali ed un servizio delle Iene che hanno acceso i riflettori sul caso, il Comune di Reggio Calabria ha comunicato di aver concluso quanto di propria competenza, passando la palla all’Aterp – l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica. Ma qui il procedimento si sarebbe bloccato

“All’Aterp non vogliono procedere”

“Mi è stato riferito verbalmente che all’Aterp non intendono effettuare il cambio alloggio, neppure davanti a certificazioni di inagibilità e pericoli sanitari accertati”, spiega Giordano. “Temono di creare un precedente, temono di doverlo fare poi per altri. Ma io ho fatto richiesta sin dal 2008, sono tra i primi aventi diritto. All’epoca mi dissero che non c’erano case disponibili, salvo poi scoprire che pagando ce n’erano eccome”.

A sostegno della sua battaglia, Giordano ha anche lanciato una petizione online che ha raccolto oltre 55mila firme su Change.org e sta raccogliendo tutta la documentazione utile per chiarire la vicenda: “Ho inviato una PEC all’Aterp di Reggio, a Catanzaro, ai dirigenti e anche al presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Se entro cinque giorni non riceverò risposte ufficiali, procederò con una denuncia formale”. Nella PEC Giordano ha anche precisato che riterrà l’Azienda responsabile per qualsiasi aggravamento delle sue condizioni di salute, qualora dovesse emergere che un cambio alloggio è stato ostacolato ingiustificatamente. “In quel caso si tratterebbe a tutti gli effetti di omissione di atti d’ufficio: non si può negare un diritto fondamentale a una persona con disabilità grave”.

Sospetti sull’assegnazione delle case

La denuncia di Giordano tocca un punto dolente che riguarda la trasparenza nella gestione degli alloggi popolari. “Tutti sanno come funziona, ma nessuno parla. In ospedale, una persona che aveva visto il mio caso in TV mi ha detto: ‘Molla 3.000 euro e la casa te la trovano subito’. Non l’ha detto sottovoce, lo ha raccontato con naturalezza”.

Intanto la situazione di Giordano è particolarmente urgente: a giugno dovrà affrontare un delicato intervento chirurgico, e continuare a vivere in condizioni insalubri potrebbe causargli complicazioni gravissime. “Ho già perso funzionalità renale a causa delle infezioni. Quando andrò a Milano, valuterò se rientrare in lista per un nuovo trapianto. Ma con i problemi di cuore che ho, la dialisi potrebbe essermi fatale”. “Questa vicenda non riguarda più solo me – conclude Giordano – ma il modo in cui viene gestito un intero sistema di edilizia popolare. Serve trasparenza. L’unico strumento che mi resta è denunciare tutto ciò che mette a rischio la mia vita. E non mi fermerò”.

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