Area Urbana
L'INCHIESTA
I nuovissimi Busitalia a due piani presentati a Cosenza? Fermi in un deposito, si viaggia su un minibus
Nuovi bus per potenziare i collegamenti tra Calabria e Nord Italia, ma l’inchiesta di “Piazza Pulita” rivela tutt’altra realtà: mezzi fermi nei depositi, tratte coperte da minibus e disservizi nelle biglietterie
COSENZA – Un investimento da 44 milioni di euro con un totale di 111 nuovi autobus ultima generazione di Busitalia, per collegamenti su ruota come in treno anche da e per la Calabria. È quanto previsto dal progetto autofinanziato da Busitalia attraverso la controllata Busitalia Rail Service, presentato a Cosenza lo scorso 1 ottobre, alla presenza dei vertici di Trenitalia, del Sindaco di Cosenza Caruso, dell’Assessore ai trasporti della Calabria Gianluca Gallo, del presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro e del Ministro dei trasporti Matteo Salvini.
Una quota significativa di questi nuovi mezzi (oltre 15), dovrebbe essere destinata al potenziamento dei collegamenti in Calabria verso le grandi città del Nord, con un investimento di 8,7 milioni di euro e che ha già portato, a luglio scorso, all’ingresso in servizio dei primi autobus.
Caruso “solo 5 bus in servizio”
Dovrebbe, perchè nella trasmissione di “Piazza Pulita”, andata in onda ieri sera su LA7, l’inviato Salvatore Gulisano ha mostrato una realtà che appare ben diversa rispetto a quanto mostrato in un reel il ministro Salvini. Intanto il Sindaco di Cosenza Caruso, intervistato, ha spiegato che i mezzi in servizio sono appena cinque e non risolvono i problemi dei trasporti in Calabria.
Poi, l’inviato del programma (sceso a Cosenza) ha evidenziato che al momento in circolazione non c’è nessun nuovo bus a due piani in viaggio da Cosenza verso le città del Nord, ma solo un minibus per una tratta intermedia dal piazzale delle autolinee fino a allo svincolo autostradale di Spezzano per poi scendere e salire si un bus rosso ma ad un piano. Perchè, spiega un autista “fino a Milano ci sono si e no 8 persone che viaggiano“.
I nuovi mezzi di Busitalia fermi in un deposito
Ma l’inchiesta mostra anche il caos per provare a prenotare un biglietto con Busitalia: all’autostazione biglietteria chiusa, alla stazione ferroviaria di Vaglio Lise l’addetto allo sportello spiega di non aver mai emesso un biglietto FS per prende il Bus e provando a farlo dal terminale silenzio assoluto. L’inviato allora ha contattato telefonicamente il call center ed ottiene come risposta che i biglietti si possono acquistare online. Tra le varie tratte proposte, c’è quella da Cosenza Milano, al costo di 87 euro per 14 ore di viaggio, mentre in treno e altre compagnie coprono la stessa tratta o in meno tempo o con prezzi più bassi.
L’inviato si mette allora alla ricerca dei nuovi nuovi autobus (700mila euro l’uno). Li trova parcheggiati nella zona industriale in un deposito parcheggiati all’aperto. “Finché ci saranno così poche persone che sceglieranno di utilizzare il bus per raggiungere il Nord, rimarranno fermi in deposito“.
Falcomatà critica Salvini “uno spot elettorale”
«Amarezza, sconforto e rabbia sono i sentimenti che pervadono chi, dalla Calabria, ieri sera ha visto il servizio di Piazza Pulita sui nuovi bus presentati a Cosenza, in piena campagna elettorale, dal ministro Matteo Salvini e dai candidati al consiglio regionale di centrodestra che si sono prestati all’ennesima pantomima consumata sulle speranze e le necessità dei calabresi». Lo afferma Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria che ha commentato il servizio su La7 di Salvatore Gulisano.
«La presa in giro –ha spiegato il sindaco di Reggio Calabria – fa male perché, guardando quelle immagini, si palesa in tutto il suo cinismo e la sua meschinità il tentativo di convincere la gente a colpi di effetti speciali che, tanto speciali, poi non sono. Il ministro Salvini, in pompa magna, applaudito e sostenuto dagli accoliti di casa nostra, ha annunciato l’acquisto di 111 nuovi bus che avrebbero collegato la nostra regione col resto d’Italia. Mezzi moderni, ultra tecnologici e spaziosi per un investimento complessivo di 44 milioni di euro».
«Ebbene, ad urne aperte, mentre il centrodestra continua a brindare per il successo elettorale, di quei fantastici e luccicanti pullman non v’è traccia, se non di alcuni modelli parcheggiati nell’autoparco della ditta che li ha in custodia, come testimoniato dalla brillante inchiesta di Gulisano. Restano inutilizzati, destinati a prendere polvere, mentre il servizio – conclude Falcomatà – continua a essere garantito da un piccolo minivan che risponde, più realisticamente, alle richieste dell’utenza».
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