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Fornace africana: entro venerdì il picco del caldo rovente. Crescono anche le temperature del Mediterraneo

Calabria

Fornace africana: entro venerdì il picco del caldo rovente. Crescono anche le temperature del Mediterraneo

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Caldo Rovente

COSENZA – Non ci troviamo davanti ad un’ondata di calore record, ma il caldo rovente di matrice africana si fa sentire eccome anche in Calabria. Nella Valle del Crati aggi sono state toccate punte di 36 gradi con il termometro ovunque mediamente sopra i 33/34 gradi. E ad aumentare la sensazione di caldo in sopportabile inevitabilmente influisce anche l’alta percentuale di umidità. Siamo sotto il dominio dell’anticiclone africano e il picco lo raggiungeremo tra domani e venerdì con le temperature che potrebbero toccare i 38 gradi. Andrà peggio in Sardegna e Sicilia dove qui si porrebbero toccare anche i 40 gradi. Poi tra sabato e domenica perderemo qualche grado ma farà comunque caldo e soprattutto continuerà la fase anticiclonica.

Preoccupa la persistenza del caldo come accadde nel 2003

A preoccupare non è tanto l’intensità ma la persistenza del caldo. Le ondate che a giugno hanno investito l’Italia “evidenziano similitudini” con quelle registrate nel 2003, che potrebbero ricalcare anche a luglio ed agosto, mesi in cui il caldo da record non concesse nemmeno un giorno di tregua. Lo sottolinea Tommaso Torrigiani, previsore della sala meteo del Consorzio Lamma-Cnr, che si dice preoccupato proprio per la persistenza delle temperature elevate.

Il previsore del Consorzio Lamma-Cnr precisa poi che “il caldo di questi giorni è stato determinato da correnti umide e ‘sciroccate’ dall’Africa richiamate da un’area di bassa pressione sulla penisola iberica. Una cosa ben diversa dal più preoccupante anticiclone che si vedrà in azione solo a luglio ed agosto“. Quello che sembra certo è che l’anticiclone delle Azzorre che negli anni ’80 garantiva all’Italia estati di bel tempo, “a fine mese tenderà a estendersi su Francia e Spagna, bloccando l’afflusso di perturbazioni sul Mediterraneo”.

Caldo rovente: picco tra domani e giovedì

L’anticiclone che sta dominando l’Italia e buona parte del Mediterraneo, ci accompagnerà per almeno 10 giorni, con un primo picco atteso come detto tra giovedì e venerdì e un secondo picco all’inizio della prossima settimana. In mezzo un probabile leggero calo delle temperature. Cambio di scenario? Al momento non ci sono segnali in tal senso con l’anticiclone Subtropicale padrone della scena. Solo sui rilievi alpini del nord saranno possibili rovesci e temporali.

Salgono anche le temperature del mar Mediterraneo

L’ondata di calore che sta interessando il Mediterraneo sta apportando un generale incremento anche delle temperature marine, com’è visibile nell’immagine elaborata da Copernicus EU. Tale mappa indica l’anomalia di temperatura del mar Mediterraneo, dove le aree in rosso scuro indicano valori superiori di oltre 5°C rispetto alla media stagionale.

Caldo rovente, domani bollino rosso in sei città e arancione in 12

Le città di Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino nella giornata di domani 26 giugno saranno da bollino rosso secondo l’ultimo Bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute, relativo a 27 città. Il “bollino rosso”, che equivale tecnicamente a un livello di rischio pari a 3, indica condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive, “non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche”.

Oggi le stesse sei località sono contrassegnate da bollino arancione, condizione di livello 2 (con possibile rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili), situazione che domani interesserà invece 12 città: Ancona, Campobasso, Frosinone, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Pescara, Rieti, Roma, Venezia e Verona. Le ondate di calore, precisa il Bollettino, si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Condizioni climatiche che, come anticipato, “possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione”.

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