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Festa della mamma: nel carcere di Castrovillari l’iniziativa “Madri Fuori” sulle detenute con figli piccoli

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Festa della mamma: nel carcere di Castrovillari l’iniziativa “Madri Fuori” sulle detenute con figli piccoli

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Madri fuori

CASTROVILLARI –  Domani 11 maggio, in occasione della festa della mamma, torna la giornata di lotta contro la detenzione delle madri. Anche quest’anno la campagna Madri Fuori – dallo stigma e dal carcere, con i loro bambini e bambine lancia una giornata nazionale di mobilitazione in occasione della Festa della Mamma. Una data simbolica, ma anche profondamente politica, che la campagna dedica alle donne detenute, in particolare alle madri in carcere e nei reparti a custodia attenuata (ICAM), insieme ai loro figli e figlie. In provincia di Cosenza l’evento coinvolgerà il carcere di Castrovillari dove da qualche mese sta operando con grande professionalità Tina Zaccato, garante comunale per i detenuti.

Visita alle donne detenute nel carcere di Castrovillari

In questa data simbolica l’adesione alla campagna avverrà con una visita all’interno della sezione femminile della C.C. “R. Sisca” per un omaggio floreale alle detenute promuovendo un momento di incontro e di riflessione sul DDL sicurezza. Saranno presenti nella visista, oltre alla Garante per le persone private della libertà personale, Tina Zaccato, anche il Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, il Senatore PD Nicola Irto, la Garante regionale per le persone private della libertà personale Giovanna Russo, il Garante provinciale della Provincia di Cosenza Francesco Cosentini.
Ed ancora Amalia Bruni Consigliere Regione Calabria – Vicepresidente III Commissione Sanità e Attività Sociali, Culturali e formative – Vicepresidente Commissione contro il fenomeno della ‘ndangheta, la portavoce della Conferenza democratiche Calabria Teresa Esposito, Enza Bruno Bossio, già deputata e membro direzione nazionale PD, Tonia Stumpo Consigliera di parità Regione Calabria, una delegazione delle Donne Democratiche Calabria ed il Vescovo di Cassano All’Ionio Francesco Savino.  Seguirà alla visita una conferenza stampa presso la Sala consiliare del Comune di Castrovillari per la promozione dell’iniziativa a cui potranno partecipare associazioni, partiti, sindacati e libero cittadini.

 

La campagna dedica alle donne detenute

Il contesto è reso ancora più urgente dall’entrata in vigore del cosiddetto “Decreto Sicurezza”, approvato dal Governo con decreto-legge il 12 aprile, scavalcando il dibattito parlamentare. Un provvedimento che, come denuncia il comunicato della campagna, rappresenta un colpo durissimo ai diritti delle donne detenute, rendendo discrezionale – e dunque incerto – il rinvio dell’esecuzione della pena per le donne incinte o con figli sotto l’anno di età. Si torna così a una logica repressiva, che lascia spazio all’arbitrio e che, nella prassi, finirà per colpire le donne più vulnerabili: quelle condannate per reati legati alla povertà, spesso stranieri e senza reti familiari di sostegno.

Ma c’è di più. Il decreto introduce anche una norma inedita e gravissima: in caso di “proteste” o “conflitti con la custodia” da parte di una madre detenuta in un ICAM, è prevista la sottrazione del figlio o della figlia, da affidare ai servizi sociali. Una vera e propria misura punitiva, definita “sessista e feroce” dalla campagna Madri Fuori, che denuncia la deriva autoritaria e patriarcale di questa previsione. Per questo l’11 maggio diventa una giornata di mobilitazione diffusa, in cui la campagna invita cittadinanza, associazioni e realtà territoriali a organizzare incontri nelle carceri femminili, momenti di informazione e sensibilizzazione, presidi pubblici e manifestazioni di dissenso. L’obiettivo è chiaro: opporsi a un impianto normativo che colpisce le madri in quanto donne, povere, straniere, e che nega il diritto alla maternità e alla dignità personale.

La lotta contro la detenzione delle madri continua, con coraggio e determinazione. Perché nessun bambino o bambina dovrebbe crescere dietro le sbarre. Perché la giustizia non può fondarsi sulla vendetta e sulla punizione, ma deve mettere al centro i diritti e la dignità delle persone.

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