Area Urbana
Ex dipendenti Valle Crati: «c’è un problema di trasparenza che non può essere taciuto»
COSENZA – “A seguito delle nostre continue ed insistenti pressioni, la curatrice fallimentare dott.ssa Chiara Puteri ha finalmente proceduto a rendere esecutivo il riparto delle somme da noi avanzate da ben 14 anni“. A scrivere sono i dipendenti di Vallecrati che spiegano come la curatrice “comunicando esclusivamente con i nostri legali, ha sottolineato per l’ennesima volta una certa ‘allergia per la trasparenza’. Secondo lei, ora, dovremmo tacere e dimenticare la vicenda. Così non sarà mai. Non saranno questi crediti che riceveremo (non si sa bene quando) a fare finire nel dimenticatoio la vergogna del fallimento Valle Crati spa”.
“Decine di famiglie – scrivono in una nota gli ex lavoratori – hanno passato pene economiche che molti neanche immaginano. C’è chi ha visto pignorati beni e stipendi, chi non può ancora accedere a prestiti e finanziamenti e chi deve sopportare la trattenuta di 1/5 della retribuzione”.
“C’è un problema di trasparenza che non può essere taciuto”
“Tribunale e curatrice devono spiegare a noi, ai nostri legali e alla città come sono stati gestiti i nostri soldi. Chi ne ha beneficiato? Quali fornitori sono stati pagati e con quali fondi? Seguendo quali criteri è stato suddiviso il budget economico gestito a seguito del fallimento. I numeri non mentono, vogliamo che diventino pubblici, in caso contrario siamo costretti a pensare che alle nostre spalle qualcuno è stato poco limpido e onesto. Allo stesso tempo sottolineiamo la nostra preoccupazione per gli atteggiamenti assunti da alcuni avvocati che stanno seguendo la vertenza, eccessivamente comprensivi e prossimi alla controparte. Nessuno tradisca la nostra fiducia. Avere chiarezza sui soldi frutto del nostro lavoro è un diritto, nessuna pretesa fuori luogo. Viviamo in un Paese civile e le istituzioni devono tutelarci”.
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