Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Con un cellulare nascosto detenuto telefona alla Polizia dalla sua cella: “venite a liberarmi”

Calabria

Con un cellulare nascosto detenuto telefona alla Polizia dalla sua cella: “venite a liberarmi”

Pubblicato

il

CATANZARO – Sono continui i sequestri di telefoni cellulari nelle carceri calabresi, con operazioni mirate da parte degli agenti della polizia penitenziaria. Smartphone e microtelefoni sempre più spesso nelle disponibilità di detenuti. Più volte il Sappe ha denunciato l’illegalità ed evidenziato che per una più efficace prevenzione “sarebbe opportuno schermare gli istituti, in modo da rendere inefficace l’uso dei telefoni. Solo così si potrebbe fermare definitivamente l’ingresso illegale di questi strumenti in carcere, cosa che, peraltro, costituisce reato. Un reato – ha spiegato il Sappe – la cui introduzione nel codice penale, avvenuta nel 2020, art. 391 ter, non ha però sortito l’effetto deterrente sperato”.

Uno degli ultimi episodi è accaduto il giorno di Ferragosto nel carcere di Catanzaro. Dalla sua cella, un detenuto con problemi psichiatrici, ha utilizzato un cellulare per telefonare alla polizia. “Aiuto subisco abusi e violenze in carcere, venite a liberatemi” ha riferito il detenuto al telefono mentre i poliziotti  ascoltavano quasi increduli. Ovviamente nulla di quanto riferito del detenuto era vero. Gli agenti della polizia hanno subito contattato la direzione carceraria che ha individuato il detenuto e sequestrato il telefono cellulare.

Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA