Calabria
Medico scomparso da Nocera Terinese, il figlio: «Indagate per sequestro di persona o omicidio»
LAMEZIA TERME (VV) – “L’iscrizione, da parte della Procura della Repubblica di una notizia di reato contro ignoti per sequestro di persona o omicidio”. È questo quanto chiede Mario Blaganò, il figlio di Antonio, il medico 67enne scomparso il 25 luglio a Nocera Terinese e del quale, nonostante le ricerche, non si hanno più notizie ormai da diversi giorni.
Una richiesta che può sembrare particolare ma che invece arriva per poter “attivare tutti gli accertamenti tecnici che non possono essere attivati se non c’è l’iscrizione di una notizia di reato”. Il riferimento è a indagini più precise che si possano avvalere dell’analisi dei tabulati e delle celle telefoniche, del sequestro di telecamere e varchi targa, oltre che di una perizia forense da fare sulla vettura del padre ritrovata nel comune di San Manco D’acquino.
Medico scomparso, l’appello del figlio: “Circostanze tutto tranne che chiare”
“Quello che temiamo – afferma Mario Blaganò – è che stiano cercando mio padre solo con i protocolli per cercare un disperso. Mio padre non stava facendo escursionismo, le circostanze sono tutto tranne che chiare: effetti personali lasciati in ufficio, esce repentinamente durante l’orario di lavoro (non aveva ancora terminato il turno): qualcuno lo ha chiamato? E se sì, sono già attivi i protocolli per verificare queste informazioni? E se lo hanno portato da qualche altra parte? Finché mio padre non viene trovato, – chiosa il figlio del medico scomparso – il lavoro non è finito. Non fermiamoci a ricostruzioni e ipotesi sommarie basate su poche telecamere. Nel frattempo, grazie di cuore a tutte le persone coinvolte nella ricerca”.
Il punto sulle ricerche, al lavoro anche i cani cinofili e molecolari
Il prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa ha tenuto un incontro per fare il punto sulla situazione e sulle attività di ricerca che si sono concentrate in località Galasso, zona impervia tra i comuni di San Mango D’Aquino e Nocera Terinese, dove è stata trovata l’autovettura del medico.
Al lavoro nella zona ci sono anche le unità cinofile e cani molecolari dei Carabinieri e due associazioni di volontariato della Protezione civile. Sulla scorta delle potenziali piste tracciate dai cani, i soccorritori ad oggi stanno scandagliando un versante di circa 600 metri quadrati nel quale si trova un impervio declivio di 50 metri e di una fittissima vegetazione.
Sono 50 in totale gli uomini che sono impegnati nelle ricerche, tra carabinieri, militari dello Squadrone “Cacciatori” dei carabinieri, Soccorso alpino della Guardia di finanza, Vigili del fuoco e Soccorso alpino e speleologico della Calabria, fa sapere la Prefettura. Sono al lavoro anche tre elicotteri e alcuni droni che stanno sorvolando tutta l’area.
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