Il ministro Zangrillo in Calabria: «170mila assunzioni nel 2023»

Vertice con Occhiuto: sostegno ai Comuni per il Pnrr e soluzioni per la stabilizzazione dei tirocinanti tra gli argomenti trattati

CATANZARO – Il Decreto sulla pubblica amministrazione è un provvedimento complesso, teso a rafforzare la capacità della nostra pubblica amministrazione, è un provvedimento che assume una serie di iniziative importanti intanto per accelerare il processo di inserimento delle persone nella nostra organizzazione”. Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo in un punto stampa nella sede della Regione Calabria a Catanzaro, dove ha incontrato il presidente della Giunta Roberto Occhiuto.

“La pubblica amministrazione – ha aggiunto Zangrillo – ha vissuto anni molto complicati nel passato con il blocco del turn over: abbiamo ricominciato ad assumere nel 2022, abbiamo assunto 156mila persone, nel 2023 ne assumeremo 170mila mila. Quel provvedimento è inteso a dotare ulteriori risorse, ce ne sono 2000 per il comparto sicurezza e altre 1000 per rafforzare la capacità amministrativa soprattutto degli enti territoriali che sono gli attuato del Pnrr. E poi – ha proseguito il ministro – ci sono una serie di provvedimenti che sono intesi a rendere la pubblica amministrazione attrattiva. Faccio un esempio: con il Pnrr le persone possono essere assunte solo con un contratto a tempo determinato, il contratto a tempo determinato è vissuto a mio modo di vedere spesso in modo sbagliato come sinonimo di precarietà, e allora noi nel Decreto Pa abbiamo previsto la possibilità, per le persone assunte a tempo determinato che hanno maturato 36 mesi nelle pubbliche amministrazioni con un esito positivo delle loro attività, di essere stabilizzate”.

Il ministro della Pubblica amministrazione ha incontrato il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, l’assessore regionale al Personale Filippo Pietropaolo e quello al Lavoro Giovanni Calabrese. “Sta cambiando il mondo. Un tempo i concorsi nella pubblica amministrazione venivano presi d’assalto, adesso siamo in una situazione in cui due su dieci di chi vince il concorso nella pubblica amministrazione rinuncia”, ha sostenuto Zangrillo in un punto stampa nella sede della Regione Calabria a Catanzaro. “Questo però – ha spiegato – è un tema che non riguarda solo il settore pubblico ma riguarda anche il settore privato. C’è un tema che si definisce miss-match, una distanza tra ciò che il mercato del lavoro offre e quello di cui le aziende hanno bisogno. Quindi dobbiamo lavorare su un mondo in profondo cambiamento, e la pubblica amministrazione dev’essere capace di cogliere il cambiamento. Il ministro ha sottolineato che “stiamo facendo un lavoro di straordinaria complessità dal punto dell’innovazione tecnologica sulla digitalizzazione, che significa da un lato digitalizzare i nostri processi dall’altro dotare le nostre persone di tutte le competenze che servono per vivere la digitalizzazione come una opportunità. Quindi è una grande sfida, che attiene proprio al tema dell’attrattività della pubblica amministrazione”.

Per Zangrillo “un tempo la pubblica amministrazione era vissuta come il luogo in cui la virtù più ricorrente era il posto fisso, la stabilità del posto di lavoro: ora io non nego che la stabilità del posto di lavoro sia un valore, però il fatto che oggi tanti giovino rinuncino al posto di lavoro nella pubblica amministrazione per cercare altre soluzioni ci deve indurre a pensare che probabilmente non basta più l’attrattività del posto fisso ma ci vogliono tante altre cose, ci vuole la capacità di far funzionare la nostra organizzazione come un contesto capace di valorizzare le persone, di dare loro formazione, di farle crescere, un contesto dove siamo capaci di misurare e premiare il merito. Questo – ha concluso il ministro – è un altro tema che la pubblica amministrazione deve affrontare. Se noi vogliamo attrarre i giovani, e noi vogliamo attrarre i giovani, soprattutto quelli bravi, ci servono persone capaci, competenti, che hanno voglia di fare e passione, insomma poi dobbiamo essere anche capaci di premiare le loro performance. Questa è una delle grandi sfide che dobbiamo affrontare”.

Per quanto riguarda la Calabria, Zangrillo si è soffermato sulla vertenza dei tirocinanti. “E’ un tema sul quale il presidente della Regione ha sollecitato la mia attenzione da subito, appena sono diventato ministro, è un tema enorme perché riguarda tantissime persone, adesso lo stiamo studiando per vedere quali soluzioni adottare, soluzioni che devono essere evidentemente compatibili con le regole anche finanziarie che disciplinano i nostri processi di inserimento. So che c’è un emendamento, gli emendamenti sono in studio in questi giorni, io tra l’altro non ho ancora capito bene quando arriverà nelle aule il provvedimento anche se a questo punto penso non prima della fine di questo mese quindi ci sarà tempo di studiare questi emendamenti e vedere che spazi ci sono per poterli accogliere”.

Il Pnrr e il sostegno ai Comuni
“Noi stiamo lavorando con gli enti territoriali per cercare di dotarli delle condizioni che servono per funzionare. In questi primi sei mesi abbiamo fatto moltissimo”, ha affermato il ministro della Pubblica amministrazione con riferimento alle difficoltà dei Comuni calabresi nel gestire i progetti legati al Pnrr a causa della carenza di personale. “L’Italia – ha proseguito Zangrillo – ha quasi ottomila Comuni, dei quali la maggior parte sono piccoli Comuni e molti di questi sono enti attuatori del Pnrr. Ecco, nei piccoli Comuni manca la figura del segretario comunale. Nei Comuni sotto i tremila tanti, che sono più di 2mila, il segretario comunale è una figura presente solo nel 10% di queste amministrazioni. Cosa abbiamo fatto? Abbiamo realizzato un’iniziativa tesa a garantire a questi Comuni la possibilità di accedere alla figura del segretario comunale senza che il costo del segretario comunale impatti sulle capacità assunzionali del Comune. Stiamo lavorando per far sì che chi decida di entrare in un’amministrazione comunale abbia poi la possibilità, se si comporta bene, se performa, di esser stabilizzato dopo 36 mesi. Insomma – ha concluso Zangrillo – ci sono tutta una serie di iniziative che hanno proprio la finalità di accompagnare soprattutto gli enti attuatori del Pnnr, che sono prevalente enti territoriali, non le amministrazioni centrali”.

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