CROTONE – Ieri sera una sparatoria al centro della Città di Pitagora, e oggi gli arresti.
Sono tre, le persone sono state arrestate dalla Polizia nella notte; si tratta di Mario Oreste di 63 anni (in foto a sinistra); il nipote Francesco Oreste di 56 (al centro), e Giuseppe Infusino (a destra), di 47, ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentato omicidio e porto e detenzione illegale di arma e relativo munizionamento. La polizia intervenuta a seguito dalla segnalazione di una sparatoria in corso all’interno della ferramenta “Oredil”, in via Matteotti a Crotone, è riuscita a bloccare Mario Oreste mentre tentava di nascondere una pistola a tamburo calibro 32, marca Smith e Wesson (risultata rubata), con cinque colpi all’interno, di cui uno esploso. Con essa gli agenti hanno sequestrato altre 65 cartucce calibro 32 “auto”. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la pistola era stata consegnata a Mario Oreste dal nipote Francesco, con precedenti per minacce, lesioni personali aggravate e falsità in scrittura privata, e che, poco prima, aveva esploso un colpo di arma da fuoco contro una persona, ovvero Giuseppe Infusino. Anche quest’ultimo avrebbe precedenti di polizia per furto e reati inerenti gli stupefacenti. Le indagini svolte dalla Squadra Mobile hanno permesso di ricostruire l’esatta dinamica della lite intercorsa tra Francesco Oreste e Infusino. I due, dopo aver avuto una prima, accesa discussione per futili motivi, si erano recati nelle rispettive abitazioni, armandosi di pistole, per poi ritrovarsi nei pressi di un piazzale, ubicato nelle immediate vicinanze della ferramenta di via Matteotti. Infusino avrebbe puntato la pistola contro l’avversario che, per proteggersi, si era fatto scudo con una donna accorsa per soccorrere la figlia di Oreste che aveva accusato un malore. La reazione della donna ha provocato la caduta, dalla cintola dei pantaloni di Oreste, della pistola a tamburo calibro 32, successivamente sequestrata. Infusino nel frattempo ha tentato la fuga, inseguito da Oreste che, raccolta da terra l’arma, gli ha sparato senza colpirlo. Il proiettile ha invece raggiunto prima il tettuccio di una gabbia per uccelli esposta davanti al negozio teatro dei fatti e poi il parabrezza di un’autovettura Lancia Musa.
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