A causa dei pochi incivili, passano in secondo ordine gli ottimi risultati del porta a porta a Rende

Calabra Maceri sottolinea i buoni risultati raggiunti, nonostante l’inciviltà di alcuni di abbandonare rifiuti. Un elogio particolare di buona raccolta va agli studenti.

 

RENDE (CS) – “Mentre imperversa sul web un attacco feroce alla Calabra Maceri, – si legge in una nota – quasi come se le cataste di rifiuti accantonate di fianco a quei pochi cassonetti ancora presenti sul territorio, fossero opera della nostra negligenza e non della totale inciviltà che contraddistingue una piccolissima parte della popolazione, che nonostante tutte le azioni intraprese per sensibilizzare e coinvolgere, rimane avulsa alle regole, immune ad allinearsi ad un comportamento civile e rispettoso dei propri simili e di conseguenza dell’ambiente. E mentre il web dedica ampio spazio agli atti barbarici compiuti da terroristi, assassini del vivere civile, per esaltare e soddisfare la sete di clamore e di condivisioni sui social, passano in secondo ordine i risultati ottenuti in buona parte della città di Rende, dove il porta a porta è entrato a far parte della quotidianità senza grandi difficoltà. Perché fomentare atti di terrore alla civiltà, piuttosto che riconoscere alla maggior parte della cittadinanza il merito di aver accettato questo cambiamento con tutti i sacrifici che esso comporta, dati gli orari e i vincoli dovuti all’osservanza di un calendario che non lascia margini di distrazione?

Sacrifici e dedizione alla causa spesso resi vani dalla mancata opportunità di mantenere un servizio di raccolta stradale che soddisfaceva ampiamente i bisogni di tutti, ma che veniva puntualmente abusato dai vandali di turno, che depositavano accanto e all’interno dei cassonetti, cataste di rifiuti ingombranti e non, deturpando il decoro e la pulizia del territorio, e precludendo al comune di Rende il raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dalla legge. Non è chiaro il perché di tale accanimento mediatico nei confronti di chi sta dalla parte dei cittadini buoni ed onesti che sono stufi di subire giorno dopo giorno, l’abbandono di rifiuti davanti alle proprie abitazioni, solo perché in passato qualcuno ha posizionato un cassonetto in prossimità dei loro cancelli. Purtroppo quel cassonetto, che trent’anni fa veniva utilizzato diligentemente e visto come un servizio alla collettività, oggi non serve la logica consumistica dell’usa e getta.

I nostri facilitatori e responsabili della logistica , stanno registrando tra i cittadini un desiderio comune, il grido è univoco: non è più accettabile pagare una tassa per ripulire le violazioni di altri. Proprio ieri, nel corso di un sopralluogo nella zona di Arcavata, abbiamo notato che di fianco a parecchi cassonetti, erano stati depositati diversi scarti di amianto pericoloso e nocivo per la salute, di varie forme e misure. Davanti a noi, puntuale e determinato, il paparazzo di turno, immortalava lo scempio, in cambio dell’ennesimo record di visualizzazioni su un noto sito social di “segnalazioni”. Premesso che i cassonetti erano stati svuotati poco meno di un’ora prima e che la rimozione degli stessi è prevista a giorni, in quanto il servizio porta a porta è partito lunedì 11 settembre anche nella zona di Arcavacata, gli innumerevoli scatti postati nelle ultime settimane sempre sul noto social, di materiali certamente non classificabili come rifiuti urbani prodotti nell’ambito domestico non può che imputare gli abusi a disonesti e spietati sciacalli che non operano nella legalità, e certamente non a comuni cittadini, come testimoniano. E poi se la prendono con gli studenti!!! Troppo comodo attribuire ad altri le azioni irresponsabili di alcuni. E pensare che i nostri centri di raccolta sono aperti a tutti i cittadini di Rende, per il conferimento di rifiuti ingombranti, sfalci e potature e quanto non rientra nei rifiuti ritirati col porta a porta!

Notevole la sensibilità degli studenti che giornalmente visitano il nostro gazebo per acquisire tutte le informazioni necessarie ad effettuare una corretta raccolta. E di certo non sono gli studenti ad utilizzare le Postazioni Ecologiche Zonali (PEZ), che ormai per alcuni sono divenute il ripiego naturale al porta a porta, con l’aggravante che l’azienda deve intervenire più volte al giorno per svuotare e ripulire le stesse, nonostante sia stata ampiamente sottolineata la funzione della PEZ, quale valido supporto in situazioni eccezionali e non per conferimenti ordinari. Anche su questo l’azienda ha più volte richiesto la modifica degli accordi contrattuali, ponendo un limite alla frequenza di utilizzo della PEZ ad un solo ingresso settimanale, avendo verificato attraverso il software di registrazione e videosorveglianza che ci sono utenze che la utilizzano addirittura più volte al giorno. Per fortuna di tutti, siamo nella fase conclusiva del processo di transizione da raccolta stradale a raccolta porta a porta, e ci auguriamo che con la rimozione totale dei cassonetti, scatti in tutti noi quel campanellino d’allarme che ci fa riflettere sulle conseguenze dei nostri gesti e sul destino del nostro territorio.”

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