Ora lo dice anche la Banca d’Italia.
Così il direttore regionale Luisa Zappone: “in un quadro generale estremamente difficile, dai settori dell’agroalimentare e della cultura possono provenire concreti e utili segnali di ripresa”, per aggiungere che la cultura contribuisce per il 15 per cento alla realizzazione del prodotto interno lordo della Calabria. L’occasione è stata data dalla presentazione del rapporto annuale su “L’economia della Calabria” che si è tenuta all’Università “Magna Grecia” di Catanzaro. Ad avallare questa affermazione di speranza l’assessore regionale al ramo, Mario Caligiuri: “La cultura sta assumendo un ruolo crescente nell’economia regionale e lo sarà maggiormente nel prossimo futuro quando produrranno effetti ancora più pieni i consistenti investimenti che negli ultimi anni sono stati indirizzati costantemente e concretamente nel settore”. Così, anche la Calabria dei “soldi” quella “calcolatrice” delle Banche, ora guarda a questo “giacimento” culturale investendoci: meglio tardi che mai. Almeno che gli “interessi” siano comuni. Ad incoraggiamento aggiungiamo che il direttore della Banca D’Italia si è spinto anche oltre: “le strategie politiche regionali possono produrre risultati positivi nei prossimi anni”. Speriamo che non sia solo un’apertura di campagna elettorale anche se la speranza è concreta per come dice l’assessore Caligiuri: “E’ di particolare significato che la Banca d’Italia abbia rilevato, facendolo per la prima volta in Calabria, il peso della cultura nelle economie regionali, evidenziando l’importanza di questo settore nella formazione del prodotto interno lordo”.