RENDE (CS) – La sua latitanza è terminata a Rende, dove è stato ammanettato dagli agenti della squadra mobile di Cosenza.
Il latitante napoletano, Giuseppe Quagliarello, di 31 anni, era ricercato dal giugno scorso perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice del tribunale di Napoli per violenza privata, minacce aggravate dall’uso di armi e da metodi mafiosi. Quagliarello avrebbe minacciato i familiari di un pentito, sottoposti a programma speciale di collaborazione. Quagliarello aveva cercato di indurre la moglie del collaboratore di giustizia a mettersi in contatto con i suoi familiari per avere notizie sull’arresto del marito, sul suo cambio di avvocato e sul luogo di detenzione nonché sul luogo di residenza della stessa e sul perché di tutti questi fatti non fossero stati informati i “compagni”. I reati contestati a Quagliarello sono aggravati dal fatto di far parte di una organizzazione di tipo mafioso, capeggiata dai fratelli De Micco e collegata con il clan Cuccaro di Barra.
Giuseppe Quagliarello è stato rintracciato dopo essere stato contattato sul social network “Facebook”, attraverso la creazione di un profilo esca femminile. Attraverso il profilo del social network è stato stabilito un primo contatto, al quale hanno fatto seguito alcune telefonate con gli agenti della squadra mobile, che si sono finti utenti del profilo. Successivamente è stato fissato un appuntamento, tra Quagliarello e una donna poliziotto. Nel momento dell’incontro sono intervenuti gli agenti della squadra mobile, che hanno arrestato il latitante. L’uomo, quando sono intervenuti i poliziotti, non ha opposto resistenza. Quagliarello viveva tranquillamente in un appartamento a Rende dove si era trasferito da giugno, subito dopo essere sfuggito all’ordinanza di custodia cautelare, e conduceva una vita normalissima. Il latitante aveva trovato lavoro anche come stagionale in una struttura alberghiera della costa tirrenica. Quagliarello è stato portato nel carcere di Cosenza.