COSENZA – Governare il processo della Città Unica tra Cosenza, Rende e Castrolibero e non subirlo. Il Partito democratico cosentino, ha trovato la quadra del cerchio, con la proposta vincolante di differire l’estinzione dei tre comuni dal 2025 al 2027, portata in Consiglio Regionale, giovedì scorso dai consiglieri regionali dem, Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci. Il differimento, almeno come riportato nel documento, servirà per compiere tutti quegli adempimenti necessari per “equilibrare” i tre comuni, dai servizi , alle piante organiche, fino (quella più complessa)alla situazione economica. Un documento (quello presentato dal gruppo regionale dem) intorno al quale, come era stato detto nella conferenza a Palazzo dei Bruzi, il giorno prima del Consiglio Regionale, si sarebbe ricompattato tutto il partito, con l’approvazione oltre che della segreteria provinciale, del presidente del Consiglio comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, del segretario regionale Nicola Irto e della segreteria nazionale con il responsabile del mezzogiorno Marco Sarraccino, con una eccezione di non poco conto, quella di Nicola Adamo che nel frattempo attraverso il circolo cittadino e di qualche consigliere comunale ha fatto capire che si opporrà fermamente. Una scelta che di fatto lo ha isolato, perché mai come questa volta le varie anime del Partito Democratico hanno dimostrato una unità d’intenti su una vicenda avversa che sta animando e continuerà ad animare certamente il dibattito politico, ma che ha sancito un dato, una ritrovata armonia. Una unità che potrebbe magari portare il Pd ad un nuovo corso, nella provincia di Cosenza, per lavorare alla costruzione di un progetto politico inclusivo ad altre forze politiche progressiste, alternativo ad un centrodestra che almeno per il momento, ha quella spanna in più per potersi riconfermare come forza di governo regionale.