RENDE – La dislessia non è un difetto, ma un altro modo – unico e pieno di potenzialità – di leggere e interpretare il mondo. È con questo messaggio che l’Associazione Italiana Dislessia (AID) ha lanciato la sua nuova campagna nazionale: “Dislessia. Solo un altro modo di vedere il mondo”, presentata ufficialmente oggi, nel corso del XIX Congresso Nazionale AID ospitato dall’Università della Calabria a Rende.
L’evento, patrocinato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha aperto la Settimana Nazionale della Dislessia (6–12 ottobre), coinvolgendo oltre 500 partecipanti da tutta Italia. Al centro, un obiettivo chiaro: cambiare la prospettiva culturale sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, promuovendo inclusione, consapevolezza e diagnosi tempestive, soprattutto nel Mezzogiorno.
Occhiali azzurri
Icona della campagna, i grandi occhiali azzurri, metafora visiva dello “sguardo dislessico”, sono stati indossati da volti noti e cittadini comuni: tra i testimonial Andrea Delogu, Giampaolo Morelli, La Pina, Gloria Bellicchi, Barbascura, 151eg, e molte altre personalità del mondo della cultura, musica e sport. Anche grandi figure del passato – come Picasso, Lennon, Tim Burton, Lewis Hamilton, Magic Johnson – “indossano” gli occhiali nelle grafiche ufficiali, ricordando che la dislessia può convivere con il talento e il successo.
La campagna è virale e tutti possono partecipare pubblicando una foto con gli “occhialoni” azzurri sui social e taggando AID, per abbattere pregiudizi e dare visibilità ai DSA con leggerezza e orgoglio. Sono previste anche installazioni urbane temporanee e distribuzione di occhiali in scuole, università, eventi pubblici e durante traguardi simbolici, come la laurea.
Dati preoccupanti
Ma accanto alla comunicazione positiva, il Congresso ha acceso i riflettori su dati preoccupanti: il ritardo diagnostico nel Sud è ancora profondo. Le diagnosi nelle regioni meridionali si fermano al 2,8%, contro il 7,9% del Nord-Ovest e oltre il 6% nel resto del Paese (fonte MIM). A 15 anni dalla Legge 170, la disomogeneità territoriale dei servizi pubblici e accreditati è evidente, con impatti gravi soprattutto nella scuola primaria, dove si contano poco meno di 50.000 certificazioni, a fronte delle oltre 300.000 nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.
“L’Italia dei DSA è ancora un’Italia a due velocità. Se non investiamo subito in cultura, formazione e servizi, rischiamo di lasciare indietro troppe persone”, ha dichiarato Silvia Lanzafame, presidente AID. “Servono diagnosi precoci, una scuola pubblica più preparata, una revisione concreta della Legge 170, e una rete che funzioni davvero su tutto il territorio nazionale”.
Tra gli ospiti del Congresso, le testimonianze toccanti dell’attore Giampaolo Morelli, della modella Gloria Bellicchi e della ballerina Anna Allegretti, che hanno raccontato come vivere con la dislessia significhi anche affrontare ostacoli culturali e scolastici non ancora superati, ma anche scoprire e valorizzare talenti fuori dal comune. Nel corso dei panel, spazio anche alle nuove tecnologie e al potenziale dell’IA nell’apprendimento personalizzato. Un momento speciale è stato dedicato ai giovani con DSA, che hanno condiviso storie, sogni e speranze, ribadendo che la dislessia non è una debolezza, ma un modo diverso – e pieno di possibilità – di stare nel mondo.