Nell’ambito dell’inchiesta furono 64 gli indagati nei confronti dei quali per 57 fu applicata la misura coercitiva dell’obbligo di dimora nel comune di Cosenza e per 3 di divieto di dimora nello stesso comune
COSENZA – L’operazione scattò a luglio del 2018 a Cosenza e hinterland; una costola dell’inchiesta Mater che portò alla luce un filone di spaccio frequente soprattutto tra i giovani, la maggior parte minori. Hashish, marijuana, cocaina, anfetamina, LSD, Speed: lo stupefacente girava tra i comuni di Cosenza, Carolei, Casole Bruzio, Rende, Fuscaldo, Spezzano Albanese, Castrolibero, Celico, San Lucido, Dipignano, Casali Del Manco, Rovito, Cetraro, Amendolara, San Fili, toccando anche Pizzo (VV), Crotone, Cotronei e Mileto (VV).
Per tutti il Gip intese non accogliere la richiesta di arresto da parte della Procura e applicò la misura cautelare dell’obbligo di dimora. Le indagini evidenziarono come l’attività delittuosa venisse svolta all’interno della propria abitazione (talvolta gli indagati erano già sottoposti a misura cautelare ai domiciliari per fatti della stessa indole).
In questi giorni sono in corso le udienze davanti al Gup Gallo per oltre 25 indagati che, tramite la difesa hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato oppure il patteggiamento. La difesa di Gaetano Bartone rappresentata dall’avvocato Francesco Chiaia, ha presentato la richiesta di rimessione in libertà dell’indagato colpito dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora, dimostrando che nel corso del tempo, un anno dal fatto, si era ben comportato rispettando in maniera diligente il provvedimento.
Il Gup Gallo ha accolto in pieno la richiesta dell’avvocato Chiaia revocando la misura cautelare di Bartone che ritorna libero
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