Iscritti nel registro degli indagati tre medici e tre ostretiche. Conferito l’incarico per eseguire l’esame autoptico sulla salma del neonato
COSENZA – Sarebbero sei i sanitari finiti nel registro degli indagati. Un atto dovuto all’indomani dell’apertura dell’indagine per la morte sospetta del neonato avvenuta la sera del giorno di Pasqua (notizia pubblicata ieri da questo giornale online, ndc), dalla Procura della Repubblica di Cosenza, diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo. I sei sanitari, tre medici e tre ostetriche, dovranno rispondere del reato di omicidio colposo, nel momento in cui l’autopsia, che verrà eseguita nella giornata di domani dal medico legale Cavalcante, dovesse accertare una responsabilità penale. Al momento, il caso di mala sanità all’Annunziata è solo presunto.
La giovane coppia, entrambi trentenni o poco più, originari di Cosenza ma con una vita vissuta sulla costa ionica, terminato il periodo di gestazione hanno deciso per il ricovero all’Annunziata. La donna sembra che da un paio di giorni avvertisse dei dolori ma, secondo quanto denunciato, nessuno dei sanitari in reparto l’avrebbe sottoposta a terapia o a tracciato. Sembra anche che nella fase iniziale del ricovero, dagli accertamenti di routine tutto fosse risultato nella norma. Poi l’entrata in sala parto alle 19 del giorno di Pasqua. Un parto naturale che ha nascosto il dramma di un neonato venuto al mondo senza vita. Nell’immediato un tentativo di rianimazione, da parte dei sanitari, non andato a buon fine. Solo l’autopasia potrà escludere o meno la colpevolezza dei medici. E solo l’autopsia potrà stabilire se il decesso sia avvenuto prima o dopo il parto. La famiglia ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine solo in tarda serata. La Procura ha disposto nella stessa notte il sequestro delle cartelle cliniche.
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