Il Consiglio di Stato condanna il Comune bruzio sull’affidamento della gestione dei servizi “BoCS Art 2017”, dichiarando illegittima la gara d’appalto
COSENZA – Procedura illegittima per l’affidamento della gara d’appalto dei BoCs Art 2017. Un lungo iter giuridico ha definito una botta e risposta di ricorsi tra ditte e amministrazione comunale con una netta sconfitta di quest’ultima. E il Movimento cattolico NOI in un comunicato stampa parla di legalità, trasparenza e soprattutto “un andazzo quasi infantile e cocciuto da parte dell’Amministrazione comunale. Il Moviemnto «insiste sulla necessità di ricondurre l’esercizio della Pubblica Amministrazione sui binari della Legalità. La sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittimo l’appalto per i servizi dei “Box Art” e che condanna il Comune di Cosenza al pagamento delle spese legali, sembra delineare un “modus operandi” di un’ammirazione che, invece, dovrebbe garantire procedure trasparenti e lecite.
Oggi, l’ennesima sentenza di un tribunale non è solo l’evidenza pubblica di una procedura errata, ma si configura come la conferma di un andazzo quasi infantile e cocciuto, nell’affidare servizi pubblici direttamente a ditte e persone anche dopo evidenze pubbliche, guarda caso errate! I Box Art potrebbero essere dei veri è propri incubatori di arte e cultura, una location che dovrebbe ospitare sempre artisti locali ed internazionali e professionisti del mondo culturale, invece per la maggior parte del tempo risultano essere scatole vuote, in un contesto lunare, prive di vita con cumuli di spazzatura che inneggiano allo squallore e al deterioramento! Un’ opera pubblica costata alla collettività milioni di euro e oggi bandiera dell’abbandono che è ormai sindrome costante della Città storica di Cosenza. Il Movimento politico NOI vuole riportare l’attenzione verso la legalità, la trasparenza e il giusto utilizzo dei fondi pubblici che, in questo caso, possono creare lavoro in una Città, Cosenza, che le statistiche danno come la più povera della Calabria e tra le più povere d’Italia. Chiede all’Amministrazione Comunale di Cosenza di programmare e affidare servizi e lavori solo e soltanto dopo aver effettuato regolari gare d’appalto!»
L’affidamento illegittimo del “BoCS Art 2017”
La storia risale alla prima gara d’appalto dei servizi di gestione delle attività organizzative e logistiche del progetto Bocs Art 2017 che aveva indetto il Comune bruzio, per la quale è risultata vincitrice la ditta Raiku. La ditta “Piano B”, giunta seconda in graduatoria, ha deciso di impugnare gli atti della gara di appalto. Il 20 luglio scorso il Tar di catanzaro accoglie il ricorso presentato e annulla gli atti. Gara da rifare, quindi. Ma l’amministrazione comunale invece di indire una nuova procedura di gara, affida direttamente il servizio di gestione sempre alla ditta Raiku. Una decisione che non è garbata a “Piano B” che decide di ricorrere nuovamente alle “armi”, con una nuova impugnazione degli atti, sostenendo l’illegittimità che, tra l’altro avevano prevaricato ed eluso la sentenza del Tar. anche in questo caso il Tar ha accolto il ricorso accolto, annullando gli atti e il fascicolo è stato trasmesso all’Autorità nazionale anticorruzione. questa volta il Comune non sta con le mani in mano e firma il mandato ai legali di procedere con un ricorso in appello sostenendo la legittimità della gara e l’infondatezza dell’impugnativa proposta dalla ditta. Ma il Consiglio di Stato non è stato dello stesso avviso, respingendo i ricorsi e condannando l’Amministrazione comunale