COSENZA – “Mentre i dipendenti comunali e i rappresentanti politici della maggioranza sono in ferie da giorni, il futuro degli asili nido comunali di Cosenza rimane in bilico. La denuncia arriva dal sindacato Usb Cosenza Lavoro Privato. “Le lavoratrici degli asili nido di via Livatino e via Misasi, insieme a USB Cosenza Lavoro Privato, hanno già proclamato lo stato di agitazione, ma a oggi non è arrivata nessuna risposta concreta dall’Amministrazione Comunale”.
A fronte di un silenzio assordante da parte del Comune, le lavoratrici restano in attesa di sapere cosa riserverà loro il futuro. Nessuna proroga contrattuale è stata concessa, e le procedure per il nuovo bando di gestione, che avrebbero dovuto garantire la continuità del servizio a partire da settembre, sono state completamente disattese. Il rischio che queste lavoratrici restino senza lavoro a settembre è più concreto che mai, mentre le famiglie di Cosenza rischiano di trovarsi senza un servizio essenziale per i loro bambini.
Ci chiediamo con indignazione come sia possibile che, mentre gli operai e le educatrici attendono con angoscia di conoscere il proprio destino, chi dovrebbe tutelarli e prendere decisioni cruciali per la collettività sia lontano dalle proprie responsabilità , in vacanza. Questo atteggiamento dimostra non solo una grave mancanza di sensibilità nei confronti dei lavoratori e delle famiglie, ma anche una preoccupante inadeguatezza nel gestire i servizi pubblici essenziali.
USB Cosenza Lavoro Privato esige che l’Amministrazione Comunale ponga immediatamente fine a questa inaccettabile latitanza, e che torni al lavoro per garantire la sicurezza occupazionale delle lavoratrici e la continuità del servizio degli asili nido. Il futuro di queste operatrici e delle famiglie cosentine non può essere messo in attesa per il ritorno dalle ferie.
Se entro la fine della settimana non vi saranno risposte concrete, siamo pronti a intensificare le azioni di protesta, – conclude il sindacato – compreso uno sciopero generale e una manifestazione sotto la Prefettura di Cosenza. Le lavoratrici non possono e non devono essere abbandonate a un futuro incerto, mentre i loro rappresentanti politici si godono il riposo estivo”.
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