“Stasera ti faccio volare compà”. Sgominata a Cosenza rete di spacciatori

I carabinieri di Cosenza hanno eseguito 6 misure cautelari nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso ed estorsione in concorso

COSENZA – Detenzione e cessione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso” ed “estorsione”. Queste le accuse che hanno portato i carabinieri di Cosenza all’esecuzione di 6 misure cautelari emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica: tre in carcere, due ai domiciliari ed una con obbligo di dimora. L’operazione, denominata Fly e scattata nelle prime ore di oggi tra Cosenza e Rende e costituisce l’epilogo di un’attività investigativa avviata tra luglio e novembre del 2019. L’indagine, è partita dopo la denuncia ai carabinieri da parte della sorella di uno degli indagati, sui debiti contratti dal fratello per l’approvvigionamento dello stupefacente. Le indagini hanno accertato come la vittima fosse coinvolta in una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana insieme agli altri soggetti destinatari dell’odierna misura cautelare. I carabinieri sono riusciti a delineare la rete di spacciatori che, incessantemente, con frequenza oraria e dedizione maniacale, rifornivano con droghe leggere e pesanti, anche cocaina ed hashish, alcune piazze di spaccio cittadine e della provincia cosentina.

Nel corso dell’attività sono stati identificati 42 acquirenti ed effettuati una serie di riscontri oggettivi che hanno consentito di cristallizzare l’attività di spaccio attraverso la segnalazione alla Prefettura di Cosenza di 13 assuntori, nonché di arrestare in flagranza di reato 2 persone e denunciarne in stato di libertà altre 3 per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre, nel periodo di riferimento sono stati sequestrati anche complessivamente 113 gr. di cocaina10 gr. di hashish e 80 gr. di marijuana.

Centinaia di incontri per avere le dosi

Le diverse intercettazioni nei confronti degli indagati, corroborate da importanti riscontri e sequestri a carico dei soggetti coinvolti in qualità di pusher o assuntori, hanno fatto via via emergere lo spessore e l’accreditamento degli stessi agli occhi degli assuntori. Le innumerevoli conversazioni captate hanno consentito di accertare centinaia di incontri fugaci con repentini scambi di dosi e denaro. Dinanzi all’evidenza della gran mole di elementi di prova raccolti, molti tossicodipendenti sentiti dai carabinieri, hanno ammesso di aver acquistato a più riprese sostanza stupefacente dagli indagati, rendendo informazioni assolutamente collimanti con quanto emerso dalle attività tecniche in ordine alle modalità di spaccio, ai luoghi delle cessioni, ai prezzi praticati, procedendo anche al riconoscimento fotografico degli spacciatori.

Il linguaggio criptico

Gli stessi indagati, anche attraverso un linguaggio criptico, erano soliti contrattare telefonicamente il prezzo ed il quantitativo delle dosi da cedere, ed in molti casi pubblicizzavano gli effetti che la stessa sostanza avrebbe garantito sull’acquirente. Uno degli indagati riferendosi alla qualità della sostanza stupefacente era solito affermare frasi del tipostasera ti faccio volare compà!”, “stai volando!”, “come me sei volato”, “e poi domani e dopo domani ti faccio volare e stasera pure. Da qui il nome dell’operazione “Fly” riferita appunto alla descrizione che alcuni degli arrestati utilizzavano dare per descrivere gli effetti della sostanza stupefacente venduta.

Anche un 85enne a spacciare con il figlio

Tra i destinatari di misura anche un 85enne padre di uno dei principali indagati, il quale, secondo le accuse, avrebbe concorso nell’attività di spaccio ricostruita dal figlio 42enne. Quando i clienti non riuscivano a trovare  il ragazzo a casa, potevano tranquillamente rivolgersi al genitore, il quale agevolava l’attività di spaccio. In un emblematico passaggio di conversazione telefonica da cui è possibile appunto ricavare il ruolo del genitore, si sente l’anziano padre chiamare telefonicamente il figlio per segnalagli la presenza di un ragazzo che lo stava cercando ed il figlio chiedere dimmi cosa vuole … che vuole?”… risposta “e che vuole!?”, e l’altro afferma “vuole volare”… “ passamelo passamelo”.  Nel corso delle indagini, attraverso lo sviluppo investigativo maturato alla luce delle risultanze acquisite, nonché grazie alle dichiarazioni rese dagli assuntori escussi a sommarie informazioni, è stato possibile acquisire importanti elementi probatori a carico di un 45enne ritenuto il principale rifornitore di dello stupefacente per il gruppo.  Le attività tecniche, inoltre, hanno permesso ai militari operanti, con l’importante contributo dei successivi riscontri emersi dall’escussione testimoniale, di accertare la commissione di ulteriori reati, maturati sempre nell’ambito dell’attività di spaccio

 

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