Tirreno
Acquappesa dedica il bivio di S. Iorio a Lucio Ferrami: simbolo di coraggio e legalità
Nel 44° anniversario dell’agguato in cui perse la vita, la comunità ricorda l’imprenditore che sfidò la ‘ndrangheta. Scoperta la targa al “Bivio Lucio Ferrami” alla presenza di autorità, studenti e cittadini
ACQUAPPESA (CS) – Porta il nome di Lucio Ferrami il bivio che conduce alla frazione di S. Iorio ad Acquappesa. L’imprenditore 44 anni fa pagò con la vita il suo rifiuto di cedere alle richieste estorsive della criminalità organizzata. L’intitolazione ufficiale, avvenuta questa mattina nel luogo esatto dell’agguato, è coincisa con l’anniversario della sua morte ed è diventata il momento più significativo della cerimonia commemorativa che ogni anno, da undici anni, riunisce familiari, istituzioni e cittadini.
La manifestazione, promossa dall’Associazione Antiracket “Mani Libere” di Cosenza, fondata proprio in memoria di Ferrami, è iniziata con la deposizione di una corona di fiori. Presenti la vedova Maria Avolio, il figlio Pierluigi Ferrami, oggi presidente dell’associazione, la sorella Franca Ferrami, referente del Presidio “Libera” di Cosenza, insieme a rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e militari, oltre a molti cittadini.
Quest’anno la partecipazione è stata particolarmente sentita, con la presenza delle classi della Scuola Secondaria di primo grado di Acquappesa e di una delegazione del Liceo “San Francesco di Paola”. Una giovane studentessa ha letto un testo collettivo sulla figura di Ferrami, a testimonianza di un impegno educativo che punta a trasmettere alle nuove generazioni i valori della giustizia e della libertà.
L’intitolazione del bivio a Ferrami
Era stata promessa lo scorso anno dal sindaco di Acquappesa Francesco Tripicchio, che ha ribadito: “Queste cose non devono accadere più e questo luogo deve essere un simbolo per i cittadini”. Tra gli interventi più significativi quello del vescovo di San Marco Argentano, mons. Stefano Rega, che ha invitato tutti “a scegliere sempre ciò che è giusto, anche nei nostri piccoli gesti quotidiani, perché questo fa crescere il territorio. Insieme possiamo respingere tutto ciò che è male”.
La sorella Franca ha poi letto un messaggio del referente di Libera Calabria, Giuseppe Borrello, impossibilitato a partecipare, prima di cedere la parola alla vedova Maria Avolio, che ha ricordato con commozione il clima difficile dell’epoca e le lunghe vicende processuali seguite all’assassinio del marito. Nel suo intervento, il viceprefetto Osvaldo Caccuri ha sottolineato il valore simbolico dell’intitolazione: “Abbiamo bisogno di punti di riferimento, di persone che incarnino i valori della convivenza civile. Lucio Ferrami è uno di quei simboli, perché ha saputo dire no alla prevaricazione”.
Alla cerimonia hanno preso parte anche il sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta, il cav. Luigi Lupo in rappresentanza dell’ANCRI di Cosenza, don Ennio Stamile e una delegazione del Comune di Paola. In chiusura, il presidente dell’associazione antiracket Pierluigi Ferrami ha ricordato il ruolo fondamentale dell’organizzazione nata in nome del padre: “L’Associazione Mani Libere ‘Lucio Ferrami’ affianca e sostiene le vittime di estorsione e usura che vogliono liberarsi da situazioni difficili e pericolose. È questo il modo più autentico per onorare la sua memoria”.
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