COSENZA – In poco più di un mese la Calabria ha visto sciogliersi due comuni importanti della Regione:
Il Comune di Reggio Calabria, sede del consiglio regionale, sciolto il 9 ottobe per contiguità mafiosa dal 15 ottobre è commissariato e dietro l’angolo c’è lo spettro del dissesto finanziario, soprattutto dopo che la Corte dei conti due giorni fa ha bocciato ancora i conti del Comune.Da ieri, a sei mesi dal voto, anche il Comune di Catanzaro, che invece è sede della Giunta e della Presidenza regionale, è senza consiglio comunale.
E mentre le due “capitali” sono in difficoltà, il salotto buono e ricco della Calabria, Rende in provincia di Cosenza, dove ha sede l’Università dell’Arcavacata, non se la passa meglio.
Dopo Reggio Calabria anche questo Municipio riceverà infatti la visita della Commissione di acceso antimafia del Viminale per controllare gli atti del Comune, dopo che la Procura di Catanzaro ha spedito ai domiciliari i due consiglieri provinciali del Pd di Cosenza Umberto Bernaudo e Pietro Paolo Ruffolo (rispettivamente ex sindaco ed ex assessore del Comune, consiglieri provinciali del Pd legatissimi al consigliere regionale ed ex onorevole Sandro Principe, non indagato) accusati di ingerenza clientelare nella gestione di una società comunale di servizi. I due si dicono del tutto estranei alle accuse.
Ma cosa sta succedendo alla nostra Regione?