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Cosenza: emergenza botulino «gestiti 28 pazienti, lavoro d’equipe straordinario. Curato e guarito tutti»

Area Urbana

Cosenza: emergenza botulino «gestiti 28 pazienti, lavoro d’equipe straordinario. Curato e guarito tutti»

Marco Garofalo

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COSENZA – Il peggio è ormai passato e sulla gestione di quella che è stata una vera e propria emergenza botulino all’Annunziata di Cosenza, questa mattina si è svolta una conferenza stampa, nel corso della quale sono stati illustrati dati definitivi di quanto accaduto dal punto di vista sanitario nell’Hub di Cosenza, che ha gestito in totale 28 pazienti. È stato il Direttore Generale Vitaliano De Salazar a raccontare cosa è accaduto da quel 6 agosto quando sono arrivati i primi due intossicati: «Siamo qui per dare un senso finale e perchè abbiamo ritenuto giusto raccontare per il rispetto della cittadinanza e della stampa, che ha illustrato quanto accaduto senza chiacchiericcio, ciò che è accaduto e come è stata gestita l’emergenza dei casi di botulino. All’Annunziata non si è registrato nessun decesso. L’ospedale di Cosenza ha curato tutti e guarito tutti».

Ventotto pazienti trattati e nessun decesso

«Bisognava essere calmi e lucidi e far parlare la professionalità dei medici. Abbiamo gestito 28 persone che improvvisamente si erano rivolte all’ospedale con una diagnosi ignota e sintomi che non si vedevano da decenni. Di questi 28 pazienti, 9 sono stati subito osservati in Pronto Soccorso e dopo uno o due giorni dimessi. In 14 sono stati ricoverati in terapia intensiva e 12 di questi trattati con supporto ventilatorio non invasivo mentre due con ventilazione meccanica. Dei 28 pazienti solo 3 hanno necessità ad oggi di effettuare riabilitazione».

La tecnica del supporto ventilatorio non invasivo

Su questo punto De Salazar ci ha tenuto ad evidenziare che «abbiamo trattato 12 pazienti con questa tecnica innovativa, scegliendo di limitare al massimo l’intubazione che può portare a complicanze come polmoniti e infezioni. Questo è stato possibile grazie alla diagnosi precoce e perchè avevamo questi ventilatori acquistati con fondi per il Covid. Solo due pazienti complicati da polmonite sono stati assistiti con ventilazione meccanica che abbiamo gestito bene».
«Sono state consegnate 12 dosi di antitossina botulinica. Qualcuno ha obiettato ma come la Calabria non ha le dosi contro il botulino? Non ce l’ha nessuno, perchè sono gestiti dai centri nazionali. Sono sieri gestiti a livelli centrali che su richiesta vengono forniti. Ci siano rivolti al centro antiveleni di Pavia e abbiamo messo in moto la macchina attraverso il CSS, il 118, il San Camillo di Roma e la collaborazione del centro antiveleni e le dosi sono arrivate in sei ore. Il 6 agosto abbiamo fatto tutto questo con l’ingresso dei primi due pazienti. Non è stato facile ma siamo stati bravi a gestire l’emergenza».

Utilizzate sette tossine per il botulino, cinque saranno restituite

«Abbiamo ricevuto 12 antitossine e ne abbiamo utilizzato sette mentre cinque saranno riconsegnate al centro antiveleni. Poi il punto sulla gestione vera e propria dell’emergenza. «Credo che valga la pena fare qualche riflessione insieme – ha aggiunto De Salazar. C’è stata una gestione organizzativa importante. Prendiamo spunto da questa emergenza per dire che presto arriveranno qui le migliori personalità sull’argomento e da qui nasceranno nuovi protocolli, perchè quello che e accaduto ci permette di prendere spunto e faremo un congresso scientifico».

Diagnosi precoce dirompente nel vincere la battaglia

«L’Annunziata, che assiste un bacino 900mila persone, nonostante la gestione dell’emergenza, è andata avanti con i nostri 250/300 accessi al Pronto Soccorso. Questo è un segnale incoraggiante, perchè forse qualche anno fa, questo sistema di risposta, non sarebbe successo. È stato un lavoro di equipe fondamentale e straordinario. La diagnosi precoce è stata dirompente nel vincere la battaglia pe non era facile. Sfido chiunque che arriva in ospedale e trova un medico che individua subito dai sintomi che si tratta di botulino che è una patologia con brutti sintomi, cose che non si vedevano da decenni. Dà anche il grande valore dei medici nell’individuare subito l’infezione da botulino. Devo ringraziare tutti i primari, i medici e gli infermieri. Il risultato di squadra che mi permetto di rappresentare».

 

De Salazar ha poi voluto invitare Gaia, una giovane ragazza intossicata dal botulino, curata all’Annunziata, dopo essere stata ricoverata in terapia intensiva. «È una splendida ragazza che ci ha meravigliato. È stato uno dei casi più complicati, è stata in terapia intensiva –  ha detto De Salazar – ci ha fatto preoccupare ma ci ha riempito di gioia. Si trovava in vacanza quando le è capitato questo. Lei rappresenta proprio il simbolo di quanto accaduto. Gaia e la sua famiglia sono persone con grande senso civico e di responsabilità che abbiamo curato e vogliamo darle un gesto tangibile di vicinanza e simpatia». Le è stato consegnato un mazzo di fiore e un “passaporto” quale ambasciatrice dei valori dell’Azienda Ospedaliera. La ragazza, visibilmente commossa, ha ringraziato tutti.

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