Area Urbana
Tragedia al Parco Acquatico di Rende: il pianto straziante di una madre ed il silenzio di una città
RENDE – “In una struttura che ospita centinaia di persone devono esserci dispositivi salvavita”. Sono le parole di chi ieri, ha lasciato il Parco Acquatico, tra lo sgomento e lo shock dopo che una bambina di soli 8 anni, è morta, in un caldo pomeriggio, l’ultimo del mese di giugno.
Si chiamava Simona Vanessa Szilagyi e viveva con la famiglia, di origine romena, nel centro storico della città. Secondo quanto emerso, era insieme al fratello e ad altri familiari al Parco Santa Chiara per trascorrere un pomeriggio di relax e gioco. Qualcuno parla di un primo malore avvertito dalla bimba, che però è poi tornata in acqua.
Quando i due soccorritori, Gigi Napoli (della Misericordia di Cosenza) e Patrizia Vercillo (infermiera), escono dal Parco hanno gli occhi ancora terrorizzati. Hanno provato in tutti i modi a salvarla, hanno tentato tutte le manovre possibili e soprattutto in quei momenti concitati, hanno chiesto al personale di portare loro un defibrillatore o un altro dispositivo salvavita ma nulla; fino all’arrivo del personale medico e delle ambulanze ma ormai, per la piccola Simona, non c’era più nulla da fare. Il personale del 118 ha potuto solo constatare il suo decesso.
Poco dopo arriva sul posto la mamma, piange disperata, urla di dolore nel silenzio assordante calato davanti alla struttura, dove poco prima la gente, rideva, faceva il bagno, dove i bambini giocavano e i più grandi godevano del fresco della piscina. Un dolore che segna chiunque, che lascia sgomenti. Lo strazio dei familiari e di una comunità che piange una bimba, che stava solo giocando in quell’ultimo giorno di giugno che è diventato l’ultimo giorno della sua giovane vita.
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