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Giornata Internazionale dell’Infermiere: tra aggressioni, carenze di personale e condizioni lavorative da migliorare

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Giornata Internazionale dell’Infermiere: tra aggressioni, carenze di personale e condizioni lavorative da migliorare

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infermieri e ostetriche

COSENZA – “Gli infermieri attualmente attivi in Italia sono circa 400.000, su 460.000 iscritti all’Ordine. Tra questi, ci sono 50.000 liberi professionisti, ma la maggior parte lavora nel sistema pubblico e in quello privato accreditato. Secondo la Ragioneria dello Stato, si stima una carenza di 65.000 unità in tutta Italia, di cui circa 30.000 previste dal PNRR per l’assistenza territoriale”.

La ‘gobba pensionistica’

“A questo si aggiunge – spiega Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) –  anche l’andamento della cosiddetta “gobba pensionistica“, ovvero gli infermieri che andranno in pensione: “Abbiamo stimato, dal 2023 al 2033, circa 110.000 uscite”. I dati emergono dal primo primo rapporto sulla condizione della professione.

“Per questo la questione infermieristica non è solo una questione di una singola professione, ma riguarda l’intera Italia, e va affrontata da una cabina di regia interministeriale, perché sempre più persone vivranno con patologie croniche già diagnosticate, per le quali la sfida non sarà solo clinica, ma soprattutto assistenziale. È un cambiamento epocale che chiama in causa il territorio come fulcro del sistema sanitario”.
Il problema della carenza infermieristica, analizzato in tutto il Rapporto, non si risolve solo con incentivi economici.

Preoccupano i tantissimi infermieri che lavorano all’estero dopo essersi formati qui, così come preoccupano – conclude – coloro che abbandonano gli studi perché non trovano soddisfacente il sistema lavorativo. I giovani cercano lavori con competenze specialistiche”. Serve, quindi, “rendere attrattiva la professione, offrendo reali possibilità di carriera, percorsi di crescita e riconoscimento”.

Infermieri cosentini

Il 12 maggio è un’occasione per riflettere sull’importanza di questa professione e sulle sfide che gli infermieri affrontano quotidianamente. Il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (Opi) di Cosenza, Fausto Sposato, sottolinea il ruolo cruciale degli infermieri nel sistema sanitario e la necessità di un maggiore riconoscimento sociale e professionale. Sposato pone l’accento sulla combinazione di competenza tecnica e sensibilità umana che caratterizza questa professione ed ha ribadito che gli infermieri “sostengono l’intero sistema sanitario nazionale e regionale, spesso sopperendo alle carenze organizzative e strutturali con il loro impegno e dedizione”.

Il presidente dell’Opi di Cosenza ha anche parlato delle difficoltà che gli infermieri affrontano, tra cui aggressioni verbali e fisiche, carenze di personale e la necessità di migliorare le condizioni lavorative.

“Mancano 2000 infermieri, ancora, in Calabria”

D’altronde l’articolo 4 del codice deontologico è chiaro: “Il tempo di relazione è tempo di cura”, spiega Sposato relativamente all’importanza del rapporto umano tra infermiere e paziente. Il ruolo centrale degli infermieri, dunque, che puntano ad una sanità meno ospedalo-centrica e più orientata alla domiciliarizzazione delle cure. Tuttavia, gli infermieri oggi lamentano il ritardo nell’attuazione delle assunzioni previste per gli infermieri di famiglia e di comunità, un passo fondamentale per migliorare l’assistenza sanitaria in Calabria.
Infine, il presidente dell’Opi di Cosenza lancia un appello affinché “si trovi un modo per invertire la tendenza alla migrazione dei giovani infermieri verso l’estero, garantendo loro opportunità e condizioni lavorative migliori in Italia. La Giornata Internazionale dell’Infermiere non è solo una celebrazione, ma un momento di riflessione su come valorizzare una professione essenziale per la salute di tutti”.
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