COSENZA – Nessun passo indietro da partre dei gruppi organizzati di Curva Nord e Sud che hanno comunicato la loro assenza dagli spalti anche nella prossima gara tra Cosenza e Parma. Insanabile, oramai, la frattura con il patron Guarascio che pure aveva chiesto, durante l’incontro di ieri in Comune voluto dal Sindaco, di sostenere la squadra per tentare di salvare la Serie B e promuovendo l’iniziativa del biglietto ad 1 euro proprio nelle due curve. Decisione aspramente criticata dagli ultras, che per tutta risposta hanno tappezzato la città di volantini sarcastici parlando di squallida provocazione: “nel corso degli anni abbiamo chiesto un prezzo popolare del biglietto ed una politica societaria meno predatoria a riguardo, ora che le curve sono vuote arriva questa squallida provocazione“. Dunque niente da fare, gli ultras non mollano di un centimentro e con un comunicato congiunto, i gruppi della Curva Sud Bergamini e quelli della Curva Nord Catena, hanno annunciato la loro assenza dal Marulla, rimarcando la loro assoluta distanza dal Presidente, invitato ad andare via e confermando la manifestazione di protesta per venerdì pomeriggio.
Cosenza, il duro comunicato degli ultras
“Da ultrà abbiamo la responsabilità di difendere la nostra città dai suoi nemici. Le mancanze di rispetto e le offese verso il popolo rossoblù – scrivono nel comunicato – sono state troppe in questi anni. La misura adesso è colma. Pretendiamo rispetto per la nostra gloriosa maglia e la nostra gente, siamo stufi degli atteggiamenti di un presidente per cui il Cosenza è solo un hobby. La mancanza di programmazione rischia di portarci alla retrocessione. La serie B rappresenta un patrimonio per tutta la città e per la provincia. Siamo un popolo di emigranti, durante le trasferte sono centinaia gli emigrati al nord che ritroviamo nei settori ospiti, l’aggregazione sociale che si crea attorno al Cosenza rischia di andare persa. Un aggregazione che costa tanti sacrifici a chi fa i chilometri lasciandosi alle spalle i problemi della vita quotidiana. Il Cosenza è un bene collettivo che non possiamo lasciare alla merce di presidenti inesistenti, la nostra socialità vale molto di più degli interessi personali di società per azioni che lucrano sulla passione dei tifosi. Guarascio non c’entra niente con lo spirito e con l’identità di Cosenza. È un corpo estraneo alla città e al popolo rossoblù”.
“Il presidente, la società e chi gestisce l’ordine pubblico – scrivono ancora – sono riusciti nell’impresa di fare disinnamorare una città ed una provincia intera. Come potrà mai un bambino innamorarsi del Cosenza se, quando entra in uno stadio, gli vengono messe le mani addosso da parte delle forze dell’ordine? È con questa logica che nel corso degli anni sono state sequestrate coreografie e sono partite numerose diffide per l’accensione di fumogeni, come se uno strumento utilizzato per colorare la curva rappresentasse un problema di ordine pubblico. Tutto questo deve finire, come deve finire l’atteggiamento di arroganza e strafottenza da parte di Guarascio. In tutti questi anni questo vigliacco non si è mai degnato di metterci la faccia, si sente intoccabile e minaccia con daspo societari e multe chiunque osi contestarlo legittimamente”.
“Dopo essere stati in silenzio per 15 minuti contro l’Ascoli ed essere rimasti fuori contro il Benevento intendiamo farci sentire anche per le strade della città. Guarascio il pallone a Cosenza non è tuo. Cosenza e la sua gente meritano rispetto. Pretendiamo un cambio di rotta ed una gestione diversa del Cosenza. Per questo motivo chiamiamo a raccolta tutto il popolo rossoblù e chiunque ami il Cosenza Calcio. Invitiamo tutto il popolo rossoblù a disertare lo stadio in occasione di Cosenza – Parma. Guarascio non vali un euro”.