Muore dopo cinque giorni dal parto e sul corpo presenterebbe segni di tumefazione. La Procura apre un’indagine
COSENZA – E’ stata disposta l’autopsia sul corpo del neonato morto lo scorso 22 maggio presso il reparto di ginecologia dell’ospedale civile dell’Annunziata. Un presunto caso di mala sanità che dovrà essere chiarito. Il direttore del Dipartimento materno infantile dell’ospedale di Cosenza difende l’operato dei medici chiarendo che non ci sarebbe colpa ma, alla base molte complicazioni nate anche a seguito dello stato di salute della madre.
Allo stato attuale non si può che attendere il futuro esito dell’esame autoptico che verrà effettuato presumibilmente lunedì prossimo, momento in cui verrà conferito l’incarico ai consulenti nominati dalla Procura. Saranno presenti anche i legali e gli eventuali consulenti nominati dagli indagati: 18 sanitari tra medici e infermieri che sono intervenuti in quei giorni prima del parto, durante e dopo, fino al decesso del neonato. Un atto dovuto quello dell’iscrizione dei sanitari nel registro degli indagati.
I fatti rimangono ancora incerti. Allo stato attuale l’unica spiegazione di come siano andati i fatti l’ha rilasciata il nosocomio bruzio. Sul caso c’è il massimo riserbo. I genitori all’atto della denuncia tracciano un parto difficile dove sembra che il neonato sia caduto a terra per via di manovre sbagliate e che addirittura si sarebbe lussato una spalla. Dopo cinque giorni di vita in cui i peggioramenti sarebbero stati quotidiani, il neonato è deceduto. Sul corpo sarebbero presenti segni di tumefazione. Il perchè della presenza di eventuali segni o meno sulla pelle del neonato sarà la Procura a stabilirlo dopo avere esaminato tutta la documentazione e soprattutto la perizia.
Per il momento l’ospedale si difende e racconta i fatti, alla luce dei quali non c’è colpa alcuna da parte dei medici che avevano in cura la neo mamma.
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