COSENZA – Morì sotto gli occhi del poliziotto che registrò la sua testimonianza shock: ‘E’ statu niputima’.
Il 34enne Giovanni Bertocco è stato ieri rinviato a giudizio. Il prossimo 19 Novembre dovrà riferire, alla presenza del Gup, le motivazioni che lo portarono a sferrare sette colpi di pistola contro lo zio, Francesco Bertocco, con una pistola mai ritrovata. L’uomo, sessantunenne, fu freddato al civico 133 di via Popilia, mentre stava andando a trovare il padre. E proprio la gestione della pensione del padre, Giovanni Bertocco, nonchè la relazione sentimentale della madre dell’omicida reo confesso con un altro uomo dopo la morte del marito Massimo Bertocco pare siano, secondo gli inquirenti, le ragioni alla base del delitto consumatosi nel popoloso quartiere cosentino lo scorso Gennaio. Il giovane sembrerebbe che, dopo aver ammesso la paternità dell’omicidio, si sarebbe giustificato dichiarando di aver sparato solo per paura. Giovanni Bertocco avrebbe schiacciato il grilletto solo per il timore indotto da quel gesto dello zio, quella mano infilata in tasca con veemenza che, accompagnata dalle numerose minacce di morte, avrebbe fatto pensare ad una imminente aggressione. Un’azione presunta e prevenuta dal nipote con una raffica di colpi ed una fuga di cui ora dovrà rispondere dinanzi all’autorità giudiziaria.